Alessandro Austini a.austini@iltempo.it C'è Totti e ...

«C'era il rischio che non ce la facesse ma si è allenato bene e può giocare» rassicura Spalletti alla vigilia. Prima della gara il doveroso tributo dell'Olimpico per i suoi duecento gol segnati con la stessa maglia. Quella della Roma, la sua vita: un traguardo per pochi nella storia del calcio. Doveva festeggiare domenica scorsa col Catania, lo farà oggi prima di sfidare un'altra squadra siciliana: la sua gente lo chiamerà sotto la curva prima del fischio d'inizio. La Sud annuncia una sorpresa, alcuni bambini di una casa famiglia indosseranno una maglia celebrativa. Anche il presidente Sensi vuole sfidare il freddo per non perdersi l'evento e consegnare di persona a Totti il regalo che la società gli ha preparato. Una sorpresa, forse una targa. Poi la gara contro un Palermo in crisi da vincere a tutti i costi, per trascorrere almeno una notte a -4 dall'Inter. Spalletti fiuta l'occasione e pensa già allo scontro diretto in programma tra un mese e un giorno a San Siro. «Sono convinto - dice il tecnico - che prima di quella partita possiamo recuperare qualche punto ai nerazzurri». Arbitri permettendo, visti gli ultimi errori a senso unico. Collina manda il più esperto, Rosetti, ad arbitrare la capolista, per la Roma c'è Brighi. «Ma io non ne voglio parlare - prosegue il tecnico - il mio compito è impedire che i giocatori si facciano turbare dagli errori arbitrali. Piuttosto stiamo attenti al Palermo: ultimamente non è andato così bene, ma Guidolin, quando è tornato, ha fatto benissimo e ora saranno più determinati». De Rossi è squalificato, ma Totti non sarà l'unico romano in campo: Aquilani appare in vantaggio su Brighi per il posto accanto a Pizarro. Torna anche Perrotta, Giuly e Vucinic si accomodano in panchina insieme a Esposito, prossimo all'addio. Spalletti non chiede un sostituto, ma al tempo stesso non lo esclude. «Le prestazioni dei ragazzi mi hanno imposto di non andare a cercare nessun altro sul mercato. Poi se la società troverà una soluzione per completarci, si può fare. Ma prendere uno tanto per prenderlo non conta niente, bisogna trovarlo buono». Il tecnico punta forte su un Mancini ritrovato: tra campionato e coppa Italia ha già segnato nove gol contro il Palermo. «Ha ritrovato condizione e tranquillità - spiega il tecnico - gli farò rivedere quella situazione del gol di Vucinic con la Samp dove ha riconquistato un pallone con determinazione: lì ha dimostrato che avevamo ragione a dirgli che poteva fare di più». Chi ha bisogno di «ripetizioni» sembra invece Mexes. «Deve capire che c'è bisogno di un' attenzione più continua». Ma ai francesi non è facile spiegarlo.