Simone Vitta ...

«La moto è competitiva - ha detto - possiamo provarci». Ma il "dottore" vuole però soprattutto la rivincita sull'australiano. «La sua tenuta sotto pressione - ha detto - deve essere ancora dimostrata. Il nostro compito è arrivargli vicino e dargli fastidio. L'anno scorso in molte gare non li abbiamo messi in difficoltà e lui ha avuto vita facile». Stoner, nella presentazione della Ducati a Madonna di Campiglio, non aveva però messo l'italiano tra i favoriti. «Forse si è sbagliato...», ha risposto sorridendo Rossi. Capelli corti da bravo ragazzo («Era un po' che ci pensavo»), jeans e camicia blu Yamaha d'ordinanza, Valentino è apparso più sereno anche rispetto ai problemi non sportivi. «Sto diventando un commercialista» ha detto con una battuta a chi gli chiedeva novità sul contenzioso con il fisco italiano che gli contesta 60 milioni di euro di imponibile non dichiarato negli anni 2000-2004. «Stiamo discutendo e trattando - ha precisato - speriamo di finire il prima possibile. Sto cercando di costruire un team di lavoro in cui ho una totale fiducia. Il mio vecchio manager? Non c'è più. Quando ci sono situazioni difficili si riesce a capire chi sono i veri amici. Io però l'avevo già capito». Valentino va però oltre, facendo capire che sette mondiali vinti nella sua straordinaria carriera non gli bastano. «Io ritirarmi? Non ci penso proprio, non capisco perchè me lo chiedano tutti» ha detto quasi stizzito. «Correrò fino a che sarò competitivo e potrò lottare per vincere», ha tagliato corto il pilota marchigiano. «Il mio sogno è arrivare a fine carriera con la Yamaha. Penso sia possibile». Ma sul sogno più immediato del marchigiano pesa un'incognita che lo scorso anno ha fatto negativamente, a detta dello stesso pilota, la differenza: le gomme. Deluso dalle Michelin, Valentino Rossi correrà con le Bridgestone, così come Stoner, ma il suo compagno di squadra Jorge Lorenzo («Valentino è il migliore, il più completo, il più carismatico, ma tra Pedrosa e Valentino se potessi scegliere preferirei arrivare davanti al mio compagno di squadra») userà invece le Michelin. Una differenza che ha rivoluzionato, per espressa richiesta dei produttori di pneumatici, la macchina organizzativa della scuderia che ora ha un team manager per l'italiano, Davide Brivio, ed uno per lo spagnolo, Daniele Romagnoli. Ma non solo. I box saranno separati, i dati delle differenti soluzioni saranno raccolti separatamente con due diversi computer e i piloti non si potranno scambiare informazioni. Solo i tecnici giapponesi che hanno sviluppato la moto, che è identica per entrambi, potranno visionarli.