Matarrese si salva ancora

Almeno 6, forse anche più i club che ieri hanno votato la sfiducia all'ex presidente federale. Il che significa circa il 30% dei 20 club di serie A. Alla fine, la mozione di sfiducia è stata accolta da 27 club su 40 (assenti Fiorentina e Reggina). Il quorum era fissato a quota 30, perciò per soli tre voti Matarrese va avanti. «Abbiamo evitato lo sbandamento della Lega - ha commentato a caldo - Devo ammettere che sono amareggiato perché non meritavo di essere cacciato». Lo stesso però riconosce che la questione sulla ripartizione dei diritti abbia alimentato l'insoddisfazione dei cadetti nei suoi confronti. «Credo che in B che li ho traditi. Mi vedono come un presidente contro di loro, ma non ho messo le corna alla B e adesso lo dimostrerò con i fatti. Per dimenticare, basta portare i soldi». Per la questione diritti tv è imminente un vertice a Roma con il governo. Ma ciò potrebbe anche non bastare perché la B minaccia «di intraprendere ogni azione, sia in sede di giustizia sportiva sia di giustizia ordinaria, a tutela della propria categoria» in caso di mancata revoca della delibera sulle ripartizioni approvata dalla serie A lo scorso 30 ottobre. Mentre, stando a Matarrese, parte del dissenso in A deriverebbe da questioni personali. Molto probabile l'allusione ai presidenti Zamparini (Palermo), Garrone (Sampdoria) e Cellino (Cagliari). Guarda caso il primo ha abbandonato l'assemblea poco dopo le 15, mentre gli altri due nemmeno erano presenti. Eppure, come detto, sono state almeno 6 ad unirsi con la B: Atalanta, Siena e probabilmente il Napoli le maggiori indiziate. Neppure troppo compatto, peraltro, il fronte pro Matarrese (appena 13 voti). Salde le posizioni di Roma, Lazio e Milan. «Noi abbiamo votato contro la sfiducia» ha rivelato Galliani riferendosi esclusivamente ai rossoneri, i dirigenti di Inter (Paolillo) e Juventus (Cobolli Gigli) hanno lasciato l'assemblea generale con ben poco entusiasmo. Alla base di tutto, ci sarebbe l'estromissione dei due club da una riunione preliminare tra Matarrese, Galliani e Lotito. Al punto che il presidente juventino pur appoggiandolo («La Juve vuole andare avanti con Matarrese») ha precisato che «adesso lui ha in mano una bella bicicletta, dunque è ora che cominci a pedalare. La serie B? Emerge un giudizio non positivo da parte loro nei confronti di Matarrese, questo mi pare ovvio». Infatti, Lugaresi ammette di sentirsi «stupito che Matarrese non si sia dimesso. Noi - prosegue il presidente di Lega per la B - eravamo interessati a confermare i 21 voti di B per non perdere credibilità e il fatto che a noi si siano uniti sei club di A ci ha dato forza». L'obiettivo era la destituzione di Matarrese in favore di un periodo transitorio, con la Lega magari affidata all'amministratore delegato della Roma, Rosella Sensi. «Che decidano di preparare un dopo Matarrese - ha commentato il diretto interessato - se vogliono cacciarmi. Avevano detto la Rosella Sensi? Ma lei non può e poi sarebbe stato un salto nel buio per il nostro calcio non avere un presidente in questo momento così difficile». Soddisfatto invece il presidente del Torino Cairo: «Con Matarrese si è scelta la linea della continuità. Secondo me, la serie B ha sbagliato l'anno scorso a non monetizzare al massimo il contratto avuto. Invece di ottenere tanto solo per un anno, avrebbero dovuto spalmare almeno su tre anni».