Re Federer non abdica Il Masters è ancora suo

Per la verità c'è stato nel secondo gioco dell'incontro, dopo che Ferrer aveva tenuto un servizio recuperando da 0-30, un attimo in cui si è potuto ipotizzare un avvio in salita per il favorito, ma Federer ha cancellato quella palla break con un dritto imprendibile. Dopo di che non c'è stata più partita perché l'incontro si è trasformato in una esibizione di Federer, visibilmente impegnato a dimostrare di essere ancora il più forte. Nel primo set c'è stato un imbarazzante parziale di 20 punti a 2 che ha determinato un solco, nel punteggio e nell'atteggiamento dei due giocatori che di fatto ha anticipato la conclusione. Se il regolamento del tennis lo consentisse, l'arbitro avrebbe potuto interrompere l'incontro per manifesta inferiorità. Facendo onore al suo temperamento ed alle sue qualità agonistiche Ferrer non si è arreso ma si è capito che non avrebbe potuto sottrarsi all'ottava sconfitta (su 8 incontri) di fronte a tanto avversario. Ci sono state ancora tre palle break per Ferrer nel primo gioco del terzo set ma l'autorità con cui Federer le ha annullate e si è staccato nuovamente ha di fatto sepolto l'incontro. Per Federer si tratta della quarta vittoria nel Masters nelle ultime cinque edizioni. Con eleganza pari alla cortesia Federer ha detto alla fine, complimentandosi con Ferrer, che «anche lui ha perso una sola partita come me ma io ho avuto la fortuna di perderla quando avevo ancora la possibilità di rimediare». Come molte volte in passato il Masters è stato vinto da un giocatore che ha perso una partita. Questo sottolinea un evidente difetto della formula, molto più adatta ad una esibizione, ma il nome del vincitore salva il prestigio dell'albo d'oro e conferma una gerarchia di valori che tutta la stagione non è riuscita a modificare. Roger Federer non ha alcuna intenzione di abdicare.