Luigi Salomone l.salomone@iltempo.it Dentro o fuori. Solo ...

Non è un periodo positivo per la creatura di Rossi piena di problemi tattici e fisici dopo l'inconcludente campagna acquisti estivi che ha creato più problemi che sollievo al tecnico della Lazio. Tant'è, stanotte c'è solo una via d'uscita per uscire dalla crisi ed è battere il Werder, meglio se con due gol di scarto, oppure 1-0 per mantenere il vantaggio negli scontri diretti in caso di arrivo a dicembre a pari merito. A spingere la Lazio ci saranno oltre 30.000 spettatori che, di questi tempi, sono tantissimi. Formazione piena di dubbi per Rossi come accade spesso. Il primo riguarda Goran Pandev alle prese con un risentimento muscolare alla coscia. La valutazione non è facile né per il giocatore, né per il tecnico. La partita è decisiva e quindi si dovrebbe rischiare, però di contro c'è il pericolo di aggravare la situazione con la prospettiva della sosta per le nazionali. Ma subito dopo sono previsti gli impegni fondamentali con Parma e Siena per risalire in campionato. Alla fine Pandev giocherà con Rocchi nel tentativo di andarsi a prendere la vittoria anche per ritrovare un po' di morale dopo tanti schiaffi. In difesa davanti al confermato Ballotta (l'errore contro la Fiorentina non cambia le gerarchie), giocherà De Sivestri, fresco di rinnovo contrattuale, la coppia centrale Stendardo-Cribari, più Zauri a sinistra. A centrocampo tornerà Behrami a fianco di Ledesma e Mudingayi con Mutarelli ancora impiegato nell'insolito ruolo di rifinitore. Meghni è impalpabile, Del Nero è fermo da tempo e quindi nel ruolo di solito occupato da Mauri ci sono davvero poche alternative. Allo stadio tornerà il presidente Lotito dopo l'assenza per un problema di salute contro la Fiorentina. Come al solito ieri non ha mancato di dare una sua versione dei fatti assolutamente parziale (presenti le solite accuse nei confronti di tutti quelli che si permettono di rivolgere critiche alla società) dopo la firma del rinnovo contrattuale di De Silvestri. È una buona notizia, non c'è dubbio, ma rappresenta una «vittoria di Pirro» perché, se non si alzerà la posta, il giocatore tra qualche mese andrà via. Del resto, è noto che Lotito voleva rinnovare per cinque anni ma alla fine ha vinto il giocatore che non si è voluto legare a lungo per non essere imprigionato come altri suoi colleghi. Tant'è, meglio pensare al Werder. Serve un successo per rialzare la testa.