di RINO TOMMASI LA PREVISTA conferenza stampa che la Federazione ...

È accaduto che Don King è regolarmente giunto a Roma da Bergamo ma al suo arrivo è stato raggiunto dalla notizia che la sua partecipazione ad una udienza con il Papa, da tempo richiesta ed apparentemente accordata, era stata annullata. Mentre scrivo sono ancora in atto dei tentativi per sbloccare la situazione ma le prospettive non sembrano molto incoraggianti. Pare che la Segreteria di Stato, che ha l'incarico di verificare le credenziali delle persone ammesse all'udienza sia stata messa in allarme da un articolo pubblicato il 14 marzo dal "New York Post", che annunciando l'incontro di Don King con Benedetto XVI ricordava alcuni precedenti della burrascosa vita dell'organizzatore, un curriculum che comprende due omicidi (uno tradotto in difesa personale, l'altro meno difendibile) e quattro anni di reclusione. Circostanze mai negate da King che ha coniato uno slogan ("Only in America") per sottolineare come gli Stati Uniti sono il miglior paese del mondo perchè offre a tutti possibilità di riscatto e di successo. La partecipazione all'udienza, alla quale King temeva moltissimo, era stata favorita dal fratello sacerdote di un pugile italiano, il bergamasco Luca Messi, che l'organizzatore aveva fatto combattere negli Stati Uniti. Contrariato, quasi sconvolto, dalla brutta novità ed impegnato nel tentativo di potere risolvere il problema, Don King non se l'è sentita di incontrare i giornalisti. È così toccato al presidente Falcinelli spiegare la vicenda aggiungendo l'intenzione della Federazione Italiana di concedere a Don King la licenza di organizzatore nella speranza che Don King voglia allestire in Italia qualche importante evento.