Cori e trenino nello spogliatoio

Giocatori e staff al completo, un coro unico con la gente e l'inequivocabile "3" sventolato da Tommaso Rocchi per sottolineare i contenuti della trionfale serata. La festa è in realtà durata tutta la notte. La squadra ha raggiunto in trenino lo spogliatoio, intonando l'ormai noto «popopo», che ha scandito l'estate mondiale ed è stato mutuato dalla striscia positiva inanellata nella passata stagione dalla Roma. Quindi gavettoni e fiumi d'acqua per celebrare la vittoria, con capitan Oddo convocato all'antidoping e il presidente Lotito che ha atteso i giocatori per le congralutazioni di rito: uno per uno, pacca sulla spalla e buffetti affettuosi per un «grazie» speciale. La celebrazione dello storico 3-0 è proseguita in un ristorante vicino al centro: presenti tra gli altri Zauri (che rinnoverà e probabilmente fino al 2012), Mudingayi (che piace al Liverpool), Tare, Cribari, Oddo, Mutarelli, Siviglia, Peruzzi, Mauri, Belleri, Quadri e Berni. Brindisi e cori anche a tavola, poi l'invito al Gilda (che non tutti hanno raccolto), per chiudere in bellezza la serata. Notte da sballo, quindi, meritata. Premiata anche da Rossi, che ha concesso due giorni di riposo proprio per assorbire i benefici effetti della stracittadina. Ieri mattina, Oddo è tornato sulle sfumature del successo. «È una soddisfazione incredibile, è un 3-0 storico. Le armi? Contropiede e tattica, li abbiamo aspettati non concendo spazi per la ripartenza. Su ogni loro giocatore ce ne erano due dei nostri. Abbiamo vinto così. Ho capito che ce l'avremmo fatta veramente quando ho trasformato il rigore del 2-0», ha sottolineato dalle frequenze di Radioincontro, prima di parlare del futuro. «L'obiettivo minimo è fare come l'anno scorso. Poi dobbiamo approfittare del campionato delle altre ed eventualmente migliorarci e raggiungere traguardi importanti. La Roma? Ha valori assoluti importanti, tecnicamente sono più forti ma noi domenica ci abbiamo messo qualcosa in più. Sul rigore credo sia stata ottima la collaborazione tra arbitro e assistente. Avevo già deciso di tirarlo centrale, poi ho preso la rincorsa per disorientare i giallorossi che stavano dando indicazioni a Doni». Sul concitato finale. «C'è stato un po' di nervosismo ma credo rientri nel gioco di una partita così sentita. Nulla di eclatante». L'addetto al controllo della Tribuna biancoceleste, protagonista del siparietto finale (il signor Maurizio Matese) con Totti e Pizarro, oggi avrà un colloquio con Angelo Cragnotti. Era regolarmente autorizzato a stare in campo: dopo il discusso episodio (che non avuto ulteriori strascichi), si è perà allontanato dal campo. Proprio mentre iniziava la festa dei giocatori.