L'Inter riscopre Adriano e Cambiasso

Nella sfida interna (ore 15) contro la Reggina, l'Inter riparte dalle «riapparizioni» dell'attaccante e del regista. Sebbene Mancini sia intenzionato a farli partire dalla panchina. Eppure, i presupposti affinché possano essere utilizzati a gara in corso non sono pochi. A centrocampo, per esempio, il tecnico deve fare i conti con il pericolo diffida in vista dello scontro diretto col Palermo della prossima settimana. I due francesi Dacourt e Vieira (nonché il brasiliano Maicon) sono a rischio squalifica, ecco perché l'ex juventino dovrebbe partire dalla panchina. L'ex romanista, quindi, giocherebbe in mezzo con Stankovic, con esterni Figo e Solari (quest'ultimo in vantaggio su Maicon). In difesa, il turnover dovrebbe regalare un posto da titolare a Samuel, con Materazzi in panchina. Mentre, in attacco, tra la squalifica di Ibrahimovic e l'indisponibilità di Recoba (anche ieri a parte nella seduta dall'allenamento), la coppia titolare sarà composta dagli argentini Crespo e Cruz. Con Adriano pronto a subentrare: «Si è allenato bene - assicura Mancini - fisicamente lo vedo molto bene. Uno spezzone in campo? Dipenderà dall'andamento della partita. Comunque, nelle ultime settimane, ha fatto un buon lavoro». Il collaudo dei due potrebbe risultare decisivo in vista dell'impegno di Champions con lo Sporting Lisbona. Discorso che riguarda soprattutto Cambiasso. Battere i portoghesi a San Siro significherebbe non dover forzatamente andare in Germania a far punti in casa del Bayern Monaco. Ragionamenti che, tuttavia, non sembrano impensierire più di tanto il tecnico. «Fisicamente non stiamo affatto male, anche se abbiamo giocato tanto. Prima pensiamo alla Reggina e solo dopo allo Sporting: dobbiamo ragionare partita dopo partita, non possiamo pensare a due gare alla volta». Quanto alla Reggina ammette che «è una squadra tosta, che senza penalizzazione, sarebbe messa bene in classifica». In questi giorni, pensando al mercato, è spuntato il nome di Higuain, attaccante del River Plate già nel mirino di Milan e Real Madrid: «Ne parlano tutti bene, ma non lo conosco poi benissimo. Devo dire di aver visto solo qualche suo spezzone». Più accurata, invece, l'opinione del tecnico sul Pallone d'Oro. «Al Mondiale, Cannavaro è stato eccezionale ma, se l'Italia non fosse stata campione, probabilmente l'avrebbero vinto Zidane o Henry o Ronaldinho. In ogni caso, lo meritava un giocatore dell'Italia, anche se tempo fa indicai il nome di Buffon».