di PAOLO DANI IL CAMPIONATO slitta.

La Juventus, proprio per effetto dello scandalo che in tre mesi ha stravolto il sistema calcio, per la prima volta nella sua storia sarà costretta a inseguire. I ricorsi ancora pendenti, tra Camera di conciliazione del Coni e lo spettro del Tar, hanno costretto Figc e Lega a rinviare di due settimane l'inizio della stagione, rispetto a quel 27 agosto fissato in origine che sembrava davvero impossibile da rispettare. Così dopo l'intesa tra federazione e club ieri è arrivato il via libera per un rinvio che di fatto fa saltare una sola giornata, visto l'impegno della nuova nazionale di Donadoni proprio a inizio di settembre per le qualificazioni agli europei. Un paletto, dopo tanto caos e molte incertezze è stato messo: la massima serie scenderà in campo il dieci settembre e chiuderà i battenti il 27 maggio, ci saranno quattro turni infrasettimanali, e la lunga sosta (quasi un mese) per le feste natalizie (si gioca mercoledì 20 dicembre e poi sabato 23 per l'ultima dell'anno, si saltano le domeniche del 31 dicembre e quella del 7 gennaio). Il vero antipasto di stagione sarà offerto dalla Supercoppa - tra Inter e Roma sempre per effetto delle sentenze - in programma il 26 agosto. E molto probabilmente i calendari verranno fatti proprio alla fine del mese, quando il processo al calcio dovrebbe vedere la parola fine. Un mese di tempo per chiudere la pagina più tormentata del pallone made in Italy: perchè con l'inizio del quarto mese di «calciopoli» si sta mettendo a punto la nuova macchina dei ricorsi. Le motivazioni della sentenza d'appello non saranno rese note prima di giovedì A pesare sullo slittamento della stagione anche la coda dell'inchiesta che ha già portato a condanne eccellenti: il procuratore Palazzi sta infatti studiando le carte trasmesse dall'ufficio indagini sul secondo filone che mette a rischio soprattutto la Reggina. Nella relazione bis gli 007 federali non parlano di sistema, dopo la bocciatura di fatto avvenuta durante il procedimento. Sotto la lente diverse gare (sei per i calabresi: in questo caso infatti si è preferito passare in rassegna caso per caso con la relativa partita. C'è anche il Messina per la gara con il Siena in cui Moggi avrebbe fatto pressione per inserire i siciliani nella griglia A del sorteggio. Il deferimento però lo rischia di più la Reggina e il patron Foti, ma anche l'Arezzo per l'illecito nella gara con la Salernitana (coinvolto anche il guardalinee Titomanlio). E proprio riguardo agli arbitri coinvolti in questa seconda tranche (c'è anche Collina) si pone il problema della competenza: se venissero considerato come nel primo filone alla stregua di dirigenti federale sorgerebbe il problema su chi dovrà fare il processo. Non Disciplinare e Caf, rispettivamente primo e secondo grado, ma Caf e Corte federale come è avvenuto per il maxiprocesso. Il nodo da sciogliere spetta a Palazzi: dipende da cosa scriverà nel suo atto di deferimento. Atteso per venerdì. Il calcio continua a tremare. E per il momento la ripartenza appare davvero molto lontana. Anche se finalmente c'è una data certa: il 9 settembre. Da quel giorno i fantasmi del passato e l'infuocata coda di polemiche e contropolemiche dovrà essere riposta in archivio.