Portogallo: «Ricardo eroe, ci porterà in finale»

Il Portogallo è tra le quattro squadre di calcio più forti del mondo: erano esattamente quarant'anni che non accadeva. 24 dopo l'impresa, i 23 guerrieri di Scolari incedono oggi sotto gli archi di trionfo della stampa di casa, che si unisce al delirio della gente nell'invocare una parola che fino a due settimane fa era considerata tabù. «Finale», si legge dappertutto. Obiettivo: Coppa del Mondo. «Immortali. E ora in marcia verso Berlino!» titola il quotidiano sportivo «Record», guardando già alla finalissima e allungando così lo sguardo di un turno, come se la partita con la Francia stellare di ieri fosse solo una pratica da ordinaria amministrazione. Per questa squadra che «è la migliore nella storia del calcio portoghese» nulla è precluso. Anche «A Bola» considera la semifinale del 5 luglio come tutt'altro che proibitiva. Il giornale, anzi, vede nel match una fatale «occasione per prendere una rivincita sui francesi, campioni continentali 1984 e 2000», che proprio in quei due europei avevano eliminato i lusitani in semifinale. Ora che il Portogallo si è imposto tra le quattro grandi del pianeta, «il mondo del calcio si interrogherà per forza sul posto tra le grandi di sempre di questo piccolo paese occidentale», continua il giornale. In testa agli «eroi guerrieri» portati al trionfo dai media stampa, naturalmente c'è il generale Ricardo, «l'unico portiere nella storia dei mondiali del Portogallo che ha parato tre rigori», si legge sul giornale popolare «Correio». Il n.1 portoghese «ha inscritto il suo nome nella storia», siglando «un record che ha trascinato il suo paese nel sogno e nel delirio». E mentre la stampa incensa i suoi 23 uomini, tutto il Portogallo festeggia e invoca l'impresa. «Adesso il sogno può diventare realtà» ha detto Eusebio, uomo-simbolo del calcio lusitano, dando il via alla festa.