di MANUELE BAIOCCHINI RIDISEGNARE le regole dello sport ed in particolare quelle del calcio.

L'iniziativa, che verrà certificata nel prossimo novembre come «Modello Sportivo Europeo», prende le mosse da una situazione di estrema criticità del calcio nel nostro continente. Oltre allo scandalo italiano infatti, negli ultimi mesi anche Portogallo, Finlandia, Germania e Belgio sono stati colpiti da episodi più o meno marcati di corruzione che hanno reso necessaria una precisa regolamentazione. Il rapporto-Arnaut mira a toccare temi dove fino a questo momento ha regnato totale anarchia tra cui la limitazione degli stipendi, che dovranno essere proporzionali agli introiti societari attraverso l'applicazione di «salary cap», il rilancio dei vivai e la tutela delle nazionali che potranno avere i giocatori di club a disposizione senza alcun compenso. Inoltre verranno proposte direttive che disciplinino l'attività dei procuratori, diano trasparenza all'oscuro giro di affari degli scommettitori e stabiliscano severe norme contro quella che la Melandri chiama «vera e propria tratta dei giovani calciatori minorenni». «Solo il diretto coinvolgimento delle autorità politiche, in collaborazione con quelle calcistiche, potrà risollevare la situazione», ha spiegato Arnaut. «È importante difendere il modello europeo dello sport — ha aggiunto il relatore — e trovare un nuovo punto di equilibrio tra lo sport inteso come attività sociale e lo sport-business. È giunto il momento di agire». Intanto la Melandri, sul fronte nazionale, ha annunciato che a luglio verrà costituito il «Tavolo dello sport italiano», dove tutte le componenti partecipanti discuteranno dei problemi dello sport nostrano.