di TIZIANO CARMELLINI IN GERMANIA per dimenticare lo tsunami che sta rivoltando il calcio italiano.

«È un momento di grande amarezza, ma i giocatori non c'entrano nulla con tutto quello che sta accadendo. Loro le partite le hanno giocate. Sono sicuro che tutto questo darà al gruppo ancora più compattezza e voglia di dimostrare al mondo di avere grandi qualità tecniche e morali. Ho grandissima fiducia in questo gruppo. Sono assolutamente convinto che l'Italia darà una bellissima immagine di se stessa. Il cittì azzurro incassa le domande sugli illeciti che aleggiano sul nostro calcio, dribbla come un bomber esperto pareri sul da farsi e si dichiara estraneo a ogni coinvolgimento. Su questo Lippi parla chiaro e spiega le telefonate ricevute da Moggi per «consigliare» giocatori Gea. Inutile negare, anzi. «È una cosa che fanno tutti i presidenti, i tecnici e i direttori sportivi: ma è normale, è sempre stato così. Lo facevo anche io quando ero dall'altra parte, quindi non le ho mai sentite come pressioni. Moggi? Con lui ho lavorato otto anni e ci saranno migliaia di telefonate tra noi. Sono rimasto legato all'ambiente della Juventus. Per questo provo amarezza per le vicende che coinvolgono persone con cui ho lavorato». In una intercettazione Moggi dice: «Chiellini lo abbiamo fatto andare noi in Nazionale». «Non sono responsabile — contrattacca Lippi — di quello che dicono altri. Io ho sempre convocato i giocatori che si stavano mettendo in luce e se poi non hanno mantenuto certe aspettative non sono più stati chiamati». Il cittì azzurro non sembra quindi preoccupato per i risvolti che il «Moggi-gate» potrebbe avere. «Dimissioni? Non ci ho mai pensato e perché dovrei: parto tranquillo per i Mondiali». Nessuna corsia preferenziale dunque per gli assistiti Gea, come Lippi tiene a precisare anche per il fatto che il figlio lavora proprio nella società finita nell'occhio del ciclone. «Vado fiero del lavoro e dell'onestà di mio figlio al quale ho detto chiaro e tondo che non porterà mai un suo giocatore in nazionale. Buffon? Prima di convocarlo ho consultato la federazione: non ci sono problemi, quindi verrà con noi e credo lo farà con serenità». Sull'argomento Buffon il vice-presidente vicario Abete entra nel dettaglio.«Buffon non è destinatario di alcun provvedimento giudiziario e ha solo spiegato la sua posizione. Non abbiamo posto quindi alcun veto». In questo enorme marasma va in coda, purtroppo, l'elenco dei ventitrè che andranno in Germania: anche perché nella lista ufficializzata da Lippi non ci sono sorprese. Il capitano sarà ancora Cannavaro. «Lui è una delle immagini più belle del calcio italiano. È il mio capitano, quello della mia Nazionale». Pochi dubbi anche sulle condizioni e l'utilizzo di Totti. «Da lui ho costanti riscontri. È a posto fisicamente, non ha paura di mettere la gamba. Ora ha un mese per arrivare al top e poi non è detto che non si possano aggiungere altri cinque giorni: magari facendogli saltare la prima».