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di DOMENICO LATAGLIATA TORINO — Dodici punti di vantaggio addolcirebbero anche il più truce ed esigente degli allenatori.

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Nemmeno le polemiche settimanali con l'Inter gli hanno rovinato la digestione: non ti curar di loro ma guarda e passa, insomma: «Io parlo sempre e soltanto di cose e persone che conosco personalmente. Del resto non mi occupo. Ho letto tanto in questi giorni e capito che spesso si dicono cose non vere, basate solo sul sentito dire: non credo sia giusto, non è questo il modo di fare. Quando domenica mi è stato chiesto di commentare quanto accaduto nel tunnel che portava agli spogliatoi di San Siro, ho fatto presente che i fatti mi erano stati riferiti: qualcuno, invece, ha emesso giudizi e verdetti senza avere assistito ad alcuna scena». Il riferimento va a Figo, ovvio. Acqua passata comunque. Perché la Juve si specchia nella sua classifica piena di punti esclamativi e della concorrenza non si cura più di tanto. Squadra e società antipatiche? «Non ci dispiace — è la risposta di Don Fabio — lo si diventa quando si vince sempre, quindi speriamo di continuare. In Italia e a questo punto soprattutto in Europa: lavoriamo per non essere simpatici nemmeno lì». Così, oggi a Messina, il pilota della truppa pensa a un minimo di turnover visto che martedì riprenderà la corsa europea sul campo del Werder Brema: Del Piero giocherà dal primo minuto, probabilmente al posto di Ibrahimovic visto che per tutta la settimana ha fatto coppia con Trezeguet nelle varie partitelle. Sul francese e sulle condizioni della sua caviglia si erano sparse voci allarmanti, che Capello smorza immediatamente: «Aveva solo preso un calcione, nulla di che». Poi in mezzo al campo, potrebbe essere arrivato il momento di concedere un turno di riposo a Emerson, sostituito da Giannichedda. E anche in difesa non tutto dovrebbe essere come al solito: Kovac in coppia con Thuram è infatti un'ipotesi avvalorata dall'allenamento di ieri mentre gli esterni, complici le assenze di Zambrotta e Chiellini, potrebbero essere Pessotto e Balzaretti. Gli scenari futuri si arricchiscono intanto di un'altra possibilità: quella che a Capello sia interessata l'Inghilterra per il dopo- Eriksson. Lui ovviamente non ne sa nulla: «Un mese fa andava di moda accostarmi al Real Madrid, adesso all'Inghilterra. Mi fa piacere, significa che sono ricercato». Ricercato? Risatina: «Diciamo conteso, è meglio. Non vorrei finire in galera per un equivoco». Eccolo, il Capello addolcito dai dodici punti di vantaggio.

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