Spalletti bacchetta Kuffour e Mancini Sulla gara: bel 4-0

Mancini e Kuffour sono partiti ieri sera per le vacanze: «Non sapevamo che sarebbero andati via stasera, nessuno della società ha prenotato loro i voli. Non mi risulta avessero un permesso, era previsto diversamente. Mancini ha ancora problemi al polpaccio, Kuffour stamattina mi ha detto che non ce la faceva. Io speravo di farlo giocare al posto di Panucci ma sente ancora dolore alla coscia. Ora andrà in Coppa d'Africa - prosegue Spalletti - e tornerà quando gli va, visto che ci aveva mostrato delle carte secondo le quali doveva partire prima. Mancini e Cufrè hanno due giorni in più di permesso per i rispettivi problemi familiari». Dopo il secondo gol di Totti il tecnico di Certaldo ha discusso con Taddei: «Gli ho detto che doveva stare più centrale e lui ci è rimasto male perché lo riprendevo in un momento positivo per la squadra». La formula con Totti punta ha convinto Spalletti: «Così siamo più imprevedibili e lui è bravo a cercarsi gli spazi li davanti. Stasera sono stati tutti all'altezza e abbiamo meritato questa vittoria». Dagli spalti si è sentito qualche fischio per Chivu: «Non doveva giocare, ha un problema al piede già operato. Si dice sempre che è di cristallo, oggi è stato di ferro». Ancora su Cassano: «Cinque milioni sono pochi, se non ci arrivano offerte allettanti me lo tengo fino a giugno». Pradè segue la stessa linea di Spalletti: «Al momento non è arrivata nessuna offerta e non c'è stato alcun contatto. È vero che rischiamo di perdere il giocatore a parametro zero ma abbiamo anche una stagione da portare a termine. Se riceveremo una proposta interessante la prenderemo in considerazione, altrimenti Cassano resta qui fino a giugno». Le sirene di mercato riguardano anche Chivu: «È un giocatore che rientra nei nostri piani e non si muove da qui», assicura il ds giallorosso. Su Kuffour: «Ha un problema fisico e deve giocare solo chi è al meglio. Escludo una sua cessione a gennaio. Chi vuole restare resti, chi vuol cambiare aria venga in società e ne parli», prosegue Pradè. Il 2005 è finito con una vittoria ma il bilancio non può essere positivo: «I risultati sono stati negativi ma abbiamo capito i nostri errori. Nel mercato ci siamo trovati in difficoltà per il problema di Mexes: il nostro allenatore che voleva costruire la squadra in modo diverso»