L'OSSERVATORIO

Però, dopo tanti torti arbitrali, spiana la strada un regaluccio di Tombolini dopo che il Chievo era apparso più tonico e più brillante. Sulla scia del rigore, la prodezza di Totti, poi la superiorità numerica a offrire ulteriori garanzie. Si chiude comunque, questo anno sciagurato, con altri segnali di allarme che non si possono assolutamente sottovalutare. Ci sarà tempo per tornare sulla vicenda di Kouffur, resosi indisponibile all'ultimo momento, così da costringere Spalletti a richiamare in servizio effettivo quel Panucci che, malconcio, era stato lasciato a casa. Ma ancora più inquietante è l'inattesa disaffezione palesata da un tifo che era stato finora esemplare, anche per la straordinaria pazienza dimostrata. Quando anche la Curva Sud presenta vuoti mai visti, non può essere soltanto colpa del freddo o del traffico semibloccato. Se anche lo zoccolo duro della tifoseria dà segni di stanchezza, società dovrà prenderne atto. Da sottolineare ancora la straordinaria disponibilità del capitano che sta interpretando con la bravura di sempre un ruolo desueto: tre gol in due partite costituiscono di per sé un premio e un riconoscimento meritati. E altrettanto meritato il centro di Perrotta, che in numerose occasioni, già prima di ieri sera, al gol era andato vicinissimo, senza trovarlo. Per il resto, l'appuntamento all'otto gennaio significa soltanto che per Juventus capolista c'è un turno in meno nella corsa al traguardo finale. paradossalmente, le minori sofferenze, in giornata, sono state quelle di Milan, teoricamente alle prese con il compito meno agevole, la trasferta sul campo della rivelazione Livorno, pratica liquidata invece con assoluta autorità, nel rispetto delle gerarchie tecniche. Brava ad amministrare un minimo vantaggio, però non al riparo fino al raddoppio la Juventus, i palpiti per l'Inter riguardano invece, più che il temporaneo tentativo di rincorsa dell'Empoli, l'infortunio che ha costretto Adriano, apripista con una marcatura immediata, al ricovero in ospedale dopo un terrificante scontro aereo con Raggi. Attimi di autentico panico, a San Siro, poi la corsa al Niguarda e, per fortuna le prime notizie rassicuranti. Così che nulla si muove nelle zone più alte della classifica, sempre tenendo presente il principio della corsa a tre, nonostante la Fiorentina continui a comportarsi molto bene e sicuramente al di sopra delle aspettative della vigilia. Lazio più pratica che brillante a Lecce, però la classifica si muove ed è un dato molto incoraggiante.