Unire, in arrivo premi più remunerativi

L'indotto annuo è notevole (giocate per 2,750 miliardi di euro), il movimento pure (23 mila corse) e tutto sommato anche il rientro (400 miliardi) nelle casse dell'Unire il quale, da Unione Nazionale Incremento Razze Equine, è divenuto l'ente statale che - sotto l'egida del Ministero delle Politiche Agrarie - sovrintende a tutta la nostra ippica. «Nel triennio scorso abbiamo risanato i bilanci, adeguate le norme, riscossi i crediti» ha elencato, ieri a Roma, Franco Panzironi, segretario generale e guida dell'Unire, visto che la nomina di Falez a presidente sta rimbalzando tra Dicasteri e Corte dei Conti ed è per ora solo formale. «Adesso punteremo sulle innovazioni». In programma meno corse e premi più remunerativi; anagrafe equina; regole stabili per gli avvenimenti ed i ruoli professionali; allargamento del bacino d'interesse sia attraverso le tv (Rai, Sky, La7, Sportitalia) che gli intrattenimenti negli ippodromi (come fa Hippo Group a Capannelle). Agli allevatori Panzironi ha dato una tirata d'orecchi natalizia: fanno nascere troppi destrieri e vogliono venderli tutti, campioni e brocchi; perciò l'Unire incentiverà solo la qualità. «Concetto sacrosanto, è il sogno dell'ippica, ma difficile da perseguire», commenta l'on. Masini (FI) titolare della Scuderia ed Allevamento Colle Papa a Monte Porzio. «La selezione avviene in corsa ed i cavalli hanno diritto a confrontarsi fra loro, secondo le proprie categorie».