Cribari: datemi Toni

Cribari ha capito che toccherà a lui tentare di rimettere insieme i cocci di una difesa devastata dalla coppia Iaquinta-Di Natale, umiliata dall'ex giallorossa Candela. Il brasiliano, tra l'altro, era in campo il 28 agosto quando la Lazio sconfisse il Messina nella prima giornata di campionato. Una gara che resta l'unica finora nella quale i biancocelesti sono riusciti a non subire reti. Ma Cribari non ha fatto polemica per quella esclusione che pure non gli è andata giù. Ha perso il posto a favore di Siviglia senza grandi colpe quando stava faticosamente recuperando dopo un lungo infortunio al ginocchio. Un'estate intera a lavorare in ritiro con la Lazio, un esordio positivo nonostante la macchia dell'Intertoto, di quella maledetta notte di Marsiglia, poi la rabbia per essere finito ai margini della prima squadra a causa di un recupero fisico che è stato più lento di quanto potesse pensare. Domenica prossima affiancherà Siviglia mentre Stendardo si accomoderà in panchina dopo le ultime deludenti prestazioni. Cribari è caricato al punto giusto per una gara che presenta tante insidie per il reparto arretrato: «Sto bene, posso dire di essere finalmente al massimo della condizione fisica. Non vedo l'ora che arrivi domenica per dimostrare il mio valore. Per me è una grande occasione contro Toni, il migliore attaccante in circolazione in questo momento. Io, però, non ho paura di nessuno». Torna anche sulla sua esclusione: «Ci sono rimasto male, non me l'aspettavo ma devo dire che è stato bravo Rossi a spiegarmi subito i motivi delle sue scelte. A posteriori ammetto che aveva ragione perché ora sento le gambe più solide anche se devo dimostrare sul campo quando sto dicendo. Anche i compagni di squadra mi sono stati vicini, mi hanno invitato a non avvilirmi troppo: avevano ragione loro perché il calcio offre sempre un'altra occasione. Siviglia? Siamo complementari, perso che possiamo essere una buona coppia, ben assortita. È il momento cruciale della mia carriera e voglio farmi trovare pronto». Analizza anche i risultati altalenanti della squadra: «All'Olimpico giochiamo bene, mentre fuori casa ci disuniamo dopo aver subito il gol dagli avversari. Non siamo cosi scarsi come ci vogliono fare passare e sono convinto che, se riusciremo a trovare compattezza, potremo disputare un buon campionato. Il derby? Prima la Fiorentina ma nello spogliatoio si parla già molto della gara contro la Roma. Fare un buon risultato domenica ci permetterebbe di preperare in serenità la sfida con i giallorossi». Infine il futuro che vede nella Capitale nonostante il suo cartellino sia ancora di proprietà dell'Udinese: «Sto bene qui e vorrei rimanerci ma è chiaro che prima devo ritornare a giocare ai miei livelli».