di PAOLO DANI VIAREGGIO — Ha sentito mancare la fiducia nei suoi confronti e ha detto basta.

Gli è stato imputato di non rispettare le regole, lui, che ritiene «il rispetto di queste uno dei valori più importanti, un valore che mi è sempre stato proprio come arbitro e come uomo». Collina lascia l'Aia (pronta a respingere le dimissioni) perché la Opel Gm lo ha scelto come uomo immagine per il lancio della New Vectra. Già la Opel, azienda sponsor del Milan. «O lasci quel contratto o non arbitri più in A», gli hanno detto i vertici della Figc. E lui ha scelto la Opel perché ha sentito che l'Aia non aveva più fiducia in lui. Era venuta meno nonostante il presidente degli arbitri Tullio Lanese sapesse tutto e, secondo quanto reso noto da Collina, avesse detto: «Bravo, complimenti e auguri». «Ho deciso di rassegnare le dimissioni dall'Aia. È una cosa che mai avrei creduto di fare, ma che non posso evitare», dice Collina durante un incontro con i giornalisti convocato in un albergo di Viareggio. La fiducia. Senza quella il fischietto viareggino non va avanti, perché ritiene che la campagna promozionale non rappresenti «uno scandalo». «Ho pensato che potesse essere capita e accettata dall'opinione pubblica anche se Opel Zafira sponsorizza il Milan. Ero convinto che ciò avrebbe rafforzato la credibilità degli arbitri, facendoci assomigliare agli inglesi». È emozionato Collina, sotto lo sguardo attento della moglie Gianna che lo ha accompagnato. Spiega perché pensava all'Inghilterra. «Nessuno si è permesso di dubitare del fatto che il Chelsea sponsorizzato Emirates abbia vinto, dopo 50 anni, la Premier League nell'anno in cui gli arbitri inglesi sono stati sponsorizzati dalla stessa azienda». Fiducia: tutto gira attorno a questa parola. «Perché il nocciolo della questione è si ha o no fiducia negli arbitri? Alla vigilia della finale di Coppa del Mondo del 2002, qualcuno ha provato a speculare sul fatto che io avessi partecipato ad uno spot dell'Adidas e che questo potesse essere un impedimento in quanto Germania e Brasile erano sponsorizzate dalla stessa Adidas e da Nike. Legge, Collina. «Ho presentato al presidente Lanese una documentazione molto chiara, abbiamo parlato del fatto che il Milan fosse sponsorizzato da Opel Meriva, ho evidenziato che la campagna potesse essere interessante perché coinvolge ragazzi che giocano a calcio e che si trovano alla prese con il rispetto delle regole. Il suo commento fu bravo complimenti e auguri». L'arbitro viareggino spiega che «non ha avuto autorizzazione scritta», ma «non l'ho ricevuta in questa occasione come in tutte le altre a cui ho partecipato. Ho sempre informato verbalmente i commissari Can ricevendo parere favorevole o contrario in forma verbale». «La mia volontà di rispettare le regole mi ha portato a commettere un errore di valutazione. Per non dare l'impressione di voler scavalcare Lanese, nel corso dei colloqui avuti con Carraro non gli ho fatto cenno alla campagna pubblicitaria. Avrei dovuto farlo, mi dispiace che ciò sia stato da lui interpretato come mancanza intenzionalmente voluta», spiega Collina. «Non ho scelto i soldi all'arbitraggio. Nell'ultima rivista Champions della Uefa viene fatto un omaggio a 19 giocatori e un arbitro che hanno cambiato il calcio Europeo, quell'arbitro sono io». Al Centro tecnico di Coverciano si è svolta subito una riunione tra il presidente della Federcalcio Franco Carraro, il presidente dell'Aia Tullio Lanese e i vicepresidenti federali Giancarlo Abete e Innocenzo Mazzini. Reazioni all'unisono, anche sul fronte politico: Cossuta dei Comunisti Italiani: «Ha fatto bene, la stessa cosa dovrebbe farla Fazio». Gasparri: «La scelta migliore, anche sotto il profilo economico. Lippi: «Mi auguro ci ripensi. È una persona seria, ha sempre fatto bene il proprio lavoro». Come detto l'Aia si oppone. Lanese: «Siamo pronti a respingere le sue dimissioni anche se non volesse più arbitrare in B. Ho visto quell'accordo ma Sull'accordo con l'Opel non ho mai ricevuto la documentazione, sapevo solo per grandi linee di cosa si trattava». E la Fifa Fifa ha c