L'ex bianconero porterà con sé il vice Domenichini e due preparatori

Sì, perché un po' tutti in casa giallorossa sperano nel sì di Luciano Spalletti. Il tempo delle schermaglie sembra terminato e il tecnico toscano in giornata comunicherà le proprie dimissioni alla dirigenza dell'Udinese. Non direttamente a Giampaolo Pozzo (il patron si trova ancora all'estero per affari) ma a suo figlio Gino. Da giorni la società friulana è al corrente della volontà dell'allenatore di svincolarsi per volare nella Capitale e tentare la grande occasione della sua carriera. Ieri intanto l'Udinese ha proposto all'allenatore un posto in società come direttore tecnico per trattenerlo. Ma Spalletti ha rifiutato dicendo che ritiene chiuso il suo ciclo a Udine e che vuole continuare ad allenare: a Roma. La società giallorossa e Spalletti hanno fretta di chiudere oggi. C'è tutto un progetto tecnico da allestire e l'immediato futuro, a cominciare dal ritiro estivo, da programmare. Del resto, anche l'Udinese deve scegliere in breve tempo il suo sostituto. La squadra si radunerà tra poco meno di un mese per disputare i preliminari di metà agosto e Zaccheroni — o chi per lui — non avrà a disposizione molte settimane per mettere a punto la nuova squadra. Rosella Sensi e Daniele Pradè (così come Conti, che per primo ha indicato in lui il miglior candidato alla panchina romanista) sono in contatto con Spalletti, pronti a suggellare con la firma un'intesa nell'aria ormai da alcuni giorni. A Trigoria si sta preparando un triennale da circa un milione di euro a stagione, oltre alla garanzia di portare a Roma il suo staff tecnico, parte integrante dell'annata storica appena trascorsa che ha portato in Champions League l'Udinese, dopo ben 109 anni di storia. Il suo vice sarà Marco Domenichini, accompagnato da uno dei due preparatori atletici, Paolo Bertelli e Luca Franceschi. Confermato sarà invece dalla Roma Claudio Filippi, preparatore dei portieri, legato ancora da contratto con il club giallorosso, mentre Francesco Conti e Ugo Maranza raggiungeranno Luigi Del Neri al Palermo. Fra i molti nomi dei papabili, dopo i vari Cosmi, Zeman, Ancelotti, Ranieri e Trapattoni era circolato anche quello di Hector Cuper. Ieri l'allenatore argentino ha praticamente escluso questa possibilità: «Roma ha una grande tifoseria e un ambiente elettrizzante — spiega Cuper — anche se per un allenatore come me, che si è identificato tanto con l'Inter, è difficile fare tanti complimenti a un altra grandissima piazza, perchè mi sembrerebbe quasi di tradire i miei vecchi tifosi. E poi ora c'è il Maiorca, con cui sto costruendo un progetto interessante. Ho avuto segnali anche da altri club, però ci sono delle priorità: il Maiorca appunto». Da domani, nel frattempo, scatterà a tutti gli effetti l'operazione coppa Italia. Il doppio confronto con l'Inter si avvicina e anche Conti ha qualche preoccupazione in vista degli ultimi 180 minuti (salvo code) della stagione. Oggi sarà l'ultimo dei due giorni di riposo accordati alla squadra. Alla ripresa, domani pomeriggio, saranno da valutare le condizioni di Francesco Totti, fermo da quattro giorni per un affaticamento ai flessori della coscia sinistra. Il capitano è stato tenuto a riposo precauzionale nell'ultimo test con il Fregene e non è a rischio per domenica. Con la ripresa, il tecnico avrà di nuovo con sé i tre nazionali azzurri (De Rossi, Cassano e Curci), mentre dovrà attendere fino al 10 per ritrovare Chivu e Cufrè. Conti spera di riavere venerdì anche Scurto, Virga e Corvia, impegnati stasera a Nardò con la Primavera, nella semifinale contro i pari età della Juventus. Per la partita di domenica prossima all'Olimpico, scelte obbligate per il centrocampo, che sarà privo di De Rossi, squalificato e Aquilani, bloccato da uno stiramento con il Chievo che gli ha fatto chiudere in anticipo la stagione. Sicuri di un posto dunque Dacourt e Perrotta, mentre qualche incertezza in più resta sul modulo. Nel 4-4-2, che sembra la soluzione più probabile, gli esclusi sarebbero Ferrari in