DOPPIETTA DELL'ATTACCANTE BIANCONERO, AMBROSINI LO IMITA. DECIDE UN GOL DEL BRASILIANO

Poi entra Inzaghi (in campo dopo tre mesi e l'operazione alla caviglia) e i rossoneri si scuotono, trovando una vittoria che forse, a quel punto, era insperata. Sull'esito delle due partite, però, peserà molto la doppietta di Di Michele, sulla quale Ancelotti si sta ancora chiedendo dove fossero i propri difensori. Sul primo gol l'attaccante è lasciato tutto solo di battere a rete da pochi metri, mentre il secondo gli viene confezionato da Kaladze e Coloccini, col primo che fa un retropassaggio da pazzi all'argentino e quello che si imbambola, dando il là all'azione che porta al 2-1. E' troppo anche per Ancelotti, che dalla panchina si infuria e dopo l'intervallo cambia Coloccini con Nesta. Meglio non prenderne altri, deve aver pensato il buon Carletto, viste le obiettive difficoltà che si incontrano nel giocare contro questa Udinese che pressa a tutto campo, accorcia sempre sul portatore di palla avversario ed è una gazzella quando riparte in contropiede. E dopo che Fava si mangia il 3-1 per un dribbling esagerato in area rossonera, Ancelotti pensa che è giunto il momento di giocarsi la carta Inzaghi. Il cambio ha effetto: dopo appena 2' il Milan pareggia ancora con un colpo di testa di Ambrosini, bravo a sfruttare un'uscita errata di De Sanctis proprio su Superpippo. Alla mezz'ora l'Udinese sfiora ancora il gol con un tiro di Mauri, ma poi è solo Milan, con mischie a ripetizione e Inzaghi che si tuffa su ogni pallone, anche di mano. Poi Serginho segna il 3-2 con una splendida punizione dal limite e Ambrosini prende un palo. Finisce 3-2, un risultato che lascia il ritorno aperto ad ogni risultato.