Emerson ripete che preferisce la Roma. In settimana incontro con Sensi

Il brasiliano è una delle questioni irrisolte della società giallorossa, uno dei nodi che in questa settimana Sensi e Baldini dovranno sciogliere. Forse nemmeno Emerson sa cosa vuole far da grande, se restare alla Roma o cambiare aria: magari alla Juve con la quale sembra ci sia già in piedi un accordo. Le difficoltà a trattare con la «casata» bianconera sembrano essere l'unico scoglio, al momento insormontabile, per far sì che si possa realizzare uno dei suoi desideri: restare in Italia. La specifica «uno» è d'obbligo, visto che anche ieri il brasiliano ha messo la Roma in cima alle sue preferenze. «Non so se è stata la mia ultima partita con la maglia della Roma — ha detto Emerson al termine del match con la Samp — perché se dipendesse da me resterei: l'ho già detto più volte. È una cosa che ripeto da tempo e sono stufo di tutte le chiacchiere e le voci che sento sul mio futuro». Un messaggio chiaro per la società che adesso dovrà fare le sue valutazioni e i suoi passi per tentare di trattenere il brasiliano nella capitale: ammesso che questo rientri nei piani di Sensi & Co.. «Voglio risolvere questo problema — continua Emerson — il prima possibile. Quando? Ne discuteremo in settimana con Sensi e Baldini, perché io non vedo l'ora di conoscere il mio futuro». L'incontro probabilmente non potrà avvenire prima di giovedì prossimo, giorno in cui è previsto il vertice societario tra il presidente Baldini e Capello. Solo dopo si potrà capire se Emerson, come altri pezzi «pregiati», farà parte del nuovo progetto giallorosso. Gilmar Veloz, procuratore del giocatore, è in Italia da sabato e già oggi dovrebbe incontrare Emerson per stabilire un atteggiamento da tenere nei confronti della Roma. La partita di ieri, oltre ai saluti e a far da vetrina ai giovane talenti giallorossi, è servita a Capello anche per provare Emerson quale centrale difensivo. Il brasiliano non sembra scosso dall'evento. «All'inizio non ero convinto — ha spiegato nel dopo-gara — ma Capello mi ha chiesto di ricoprire quel ruolo e io l'ho fatto. Alla fine è andata bene così». Come dire che uno del suo passo, può giocare ovunque: o quasi. Quando il fine gara concide col fine stagione, non manca mai lo sfogo di chi si è sentito messo in disparte: uno su tutti Marco Delvecchio. «Qualcuno quest'anno mi ha mancato di rispetto — ha detto l'attaccante giallorosso — mi dispiace perché io ho date sempre il massimo. Se qualcuno pensa che io me ne vada, si sbaglia di grosso: resterò qui fino alla fine del mio contratto». Che vuol dire fino al 2005: la Roma ha un problema in più. Gioia infine dei giovani esordienti giallorossi al quale Capello ha fatto i complimenti per capacità e applicazione. Forse il futuro della Roma passerà anche per loro.