Capello gioisce per la vittoria e non commenta il rigore del Milan

Bella e vincente la sua Roma nonostante le assenze pesanti, ma altrettanto vincente, anche se meno bella per forma e modi, il Milan di Ancelotti che continua a tenere il passo. Un rigore inesistente? Capello inizia glissando. «Non lo so, non l'ho visto hanno provato a farmelo vedere in collegamento tv, ma non ci sono riusciti. Comunque se l'arbitro ha fischiato vuol dire che lo ha ritenuto giusto, il resto è solo folklore». Inutile provare a farlo esporre sul Milan. «Noi dobbiamo solo pensare a noi e guardare la classifica: noi abbiamo vinto, loro hanno vinto, il resto non conta. Certo mi aspettavo che potessero essere in difficoltà, ma adesso che abbiamo vinto mi sento più tranquillo». Nove punti di vantaggio con una parita da recuperare e cinque partite da giocare: troppo poche per sperare? «Noi ci crediamo e sarà finita solo quando lo dirà l'aritmetica». Sulla gara di ieri contro il Chievo Capello non nasconde un po' di Sorpresa per come il Chievo riusciva, nella prima parte di gara, ad arrivare dalle parti di Pelizzoli. «Siamo partiti bene spiega il friulano nella primo tempo soprattutto fino al vantaggio, poi siamo andati in difficoltà con i loro palloni lunghi. Buttavano avanti palle in area di rigore e riuscivano ad arrivare giù in fondo con troppa facilità. È stato bravo Pelizzoli e merito anche di Chivu». Non cerca scuse, il caldo, il campo. «No, era caldo, ma lo era anche per loro e il campo ha infastidito entrambe le squadre». L'assenza di Samuel è pesata più del previsto, anche Capello ammette di esser rimasto sorpreso. «Sì, è vero, non me lo aspettavo. Poi però con l'ingresso di Dellas è andata meglio e ci siamo stabilizzati e sofferto molto meno. Alla fine la vittoria è più che meritata». Capello poi racconta l'assurda reazione di Cossato dopo la realizzazione del gol del pareggio. Invece di gioire per la rete, l'attaccante del Chievo è andato ad insultare la panchina giallorossa. «È passato lì davanti offendendoci, non capisco perchè visto che non c'era alcun precedente. Lui è stato scurrile e inqualificabile. Siamo rimasti senza parole proprio perchè è stato un gesto senza senso. È un gesto che credo non valga nemmeno la pena di commentare... si commenta da solo». Poco prima, ai microfoni di Sky il tecnico della Roma aveva aggiunto: «A questo punto devo ritirare la mia proposta di togliere le divisioni tra campo e pubblico: in quelle condizioni non so cosa sarebbe successo agli insulti di Cossato. Abbiamo parlato con il quarto uomo, ma purtroppo non si è accorto di nulla: non vi lamentate poi se succedono incidenti, gli ho sottolineato. Noi abbiamo fatto fatica in campo a trattenerci, mi immagino cosa sarebbe potuto succedere tra il pubblico se non ci fossero state divisioni». A fine gara poi, l'attaccante del Chievo si è scusato con il tecnico giallorosso: ma la cosa resta inspiegabile. Adesso Capello pensa al futuro, visto che tra meno di sette giorni sarà alle prese con l'ennesima emergenza. Avrà di nuovo a disposizione capitan Totti, ma dovrà rinunciare a Emerson e Dacourt: praticamente la Roma a Modena giocherà senza centrocampo. «Purtroppo è una nota negativa della giornata, molto negativa. Inventeremo qualcosa. De Rossi? Vedremo se sarà in grado di recuperare per domenica. L'ammonizione di Emerson si poteva evitare? Inutile parlarne adesso, dobbiamo accettare la decisione». Già e adesso è troppo tardi per recriminare.