Sheva e spaghetti ingredienti vincenti

Ma sono i cinque punti del vantaggio rossonero che preoccupano quanti (fuori dal mondo berlusconiano) avevano pronosticato intrecci più vibranti, come se Ancelotti potesse già irridere tutti fra vittorie implacabili e spaghettate subito tonificanti. In realtà, l'elogio sfrenato della pastasciutta milanista canzona soprattutto gli osservatori giallorossi, senza spiegare l'eclissi di gennaio capitata dove i bucatini all'amatriciana (o altri primi piatti, comunque imbattibili) furoreggiano ritualmente. Vennero le feste natalizie e interruppero il tottismo dominante. Poi, il blitz della Befana portò la decisiva quadratura del cerchio ai rattoppati dipendenti di Galliani. Ricordate? Beffando gli stralunati assaltatori di Trigoria, in emergenza rivelatrice, il Milan capì anche quali fossero le soluzioni praticabili per spopolare un po' ovunque, per volare verso quella quota 48 ieri raggiunta. Bastava assestarsi sul 4-3-2-1, reso micidiale dalle accelerazioni-Kakà e soprattutto dalle trovate balistiche dell'impagabile Sheva. Bastava Rui Costa lungo il versante opposto, con dietro il lottatore Gattuso accanto all'equilibratore Pirlo e al fantasista Seedorf. Certo, l'immutabile look tattico risulta meno radioso dentro San Siro, quando i virtuosi devono fare gioco e attaccare squadre spesso abbottonatissime. Invece sublima il Milan itinerante, che a Bologna ha centrato l'ottavo bottino pieno su dieci trasferte. Poveri felsinei: squalificato Mazzone, tornano annoianti le lamentele del loro patron Gazzoni Frascara sul doping amministrativo. Poco prima, tocca a Tomasson raddoppiare e così i bolognesi dimenticano perfino l'iniquo arbitraggio di Pellegrino. Che vale il De Santis, ancora chiamato a dirigere una provvisoria resurrezione juventina. E Camoranesi ad abbattere il Chievo, annunciando il testa a testa in programma domenica prossima nello stadio giallorosso. È Bazzani che vanifica la prodezza di Fiore, presto affiorata nella commovente prestazione laziale del dopo Stankovic. E per catturare il quarto posto occorre arrangiarsi: chi ha avuto, ha avuto....