Ufficializzate le cifre delle perdite: 129 milioni. La Consob aspetta e non mette la società nella lista nera

I dati nella relazione patrimoniale diffusa ieri parlano di un esercizio chiuso al 30 settembre con perdite per 25 milioni di euro. Èsolo il primo dato di una serie piuttosto preoccupante per il futuro della Roma calcio. Già, perché le perdite accumulate al 30 giugno scorso, sommate alle nuove ufficializzate ieri, portano il «rosso» della Roma a 129,7 milioni di euro. Poi c'è tutto il fronte relativo ai debiti tributari che nell'ultimo trimestre arrivano a 15 milioni (dai 68,3 milioni di euro di fine giugno si passa agli 83,4 milioni di fine settembre). Si riduce così il patrimonio netto della società che arriva a 44 milioni. Inoltre, per quanto riguarda i debiti tributari, la relazione precisa anche che sono state considerate sia le sanzioni previste per i pagamenti avvenuti in ritardo, sia le agevolazioni. Se la sanzione venisse applicata, (la misura massima è prevista per il 30%) andrebbero scalati al patrimonio della società altri 12,5 milioni: sarebbero così solo 32,2 milioni di euro con una perdita superiore ad un terzo del capitale sociale. Evidente quindi che l'attuale ricapitalizzazione prevista per 37,5 milioni non basterà: a breve quindi sarà necessario un ulteriore intervento (si dovrebbe così arrivare ai 50 milioni ipotizzati da alcune indiscrezioni dei giorni scorsi e poi smentite dalla società). Questo per quanto riguarda l'esercizio, perché il totale dell'esposizione debitoria della As Roma ammonta addirittura a 288,6 milioni di euro. Cifra che arriva sommando tutte le voci «negative» che appaiono sulla relazione. La Consob intanto resta alla finestra: Contatti quotidiani tra la società e l'organo di controllo della società quotate in borsa che non ha messo la Roma nella «black list». Nell'elenco cioè delle società a rischio: nessun pressione formale quindi, ma solo un controllo continuo, passo passo, sulle operazioni che la società si appresta a fare. Sono intanto ripresi ieri gli incontri tra la società e i rappresentanti dei giocatori, per la riduzione degli ingaggi: l'obiettivo è chiudere gli accordi entro la fine del mese per portare all'assemblea degli azionisti un piano completo. Toti invece continua a tenersi lontano dalla Roma. «Non abbiamo bisogno della Roma e la Roma non ha bisogno di noi» la sintesi del pensiero di Claudio Toti presidente della Virtus Lottomatica basket e unico vero possibile candidato all'eventuale successione di Sensi. «Per ora seguo la squadra come tifoso. Sensi ha detto che vuole tenere la società e questo mi fa piacere, di sicuro noi non faremo pressioni e sono sicuro che i problemi verranno risolto presto e bene. Una partecipazione nella società? Vedremo quando se ne parlerà, ora è prematuro». Insomma la Roma resta in «rosso» e per risanarla ci vorrebbe un'entrata super... magari uno scudetto.