DOPO LA TERZA ESCLUSIONE CONSECUTIVA

Ma se quello di mercoledì contro il Bruges a San Siro è stato il primo ko della stagione per i rossoneri, per il portoghese l'esclusione dalla formazione titolare quest'anno non è una novità: non era mai successo a Rui Costa di partire tre volte di fila dalla panchina nella sua carriera, periodi d'infortuni a parte, e non è bastato, a lui e al Milan, entrare a meno di mezz'ora dalla fine al posto di Kakà. «Non facciamo drammi, non c'è nessun dramma e nessun caso Rui Costa», dice lui dopo la sconfitta. Eppure Rui ha il volto triste: «A nessuno piace stare fuori, è inutile nasconderlo. Non posso fare i salti di gioia, ma so benissimo che in una grande squadra come il Milan una situazione del genere ci sta. Logico che in panchina avessi una faccia triste, logico voler giocare». Come va con Ancelotti? «Non c'è nessun problema con l'allenatore, nessuna polemica e nessun litigio». Avete parlato di questa situazione? «Se parlo con lui o lui parla con me sono cose che devono rimanere e rimangono fra di noi. È una questione di rispetto». Rui Costa non vuol piantare grane, creare malumori, soprattutto ora dopo la prima sconfitta: «Credo che la cosa più importante sia sempre l'affermazione della squadra, anche perchè quando vinci è più facile accettare di restare fuori». Tanto buon senso e voglia di rivincita nelle parole del portoghese: «Non è mai stato nel mio stile creare problemi e non intendo cominciare a farlo proprio adesso. In una squadra come il Milan devi anche accettare la panchina. Abbiamo una rosa ricca di ottimi giocatori, la concorrenza è naturale».