DOPO IL «CASO ZAMBROTTA» IL MONDO DEL CALCIO CORRE AI RIPARI. IL NUOVO PROVVEDIMENTO SCATTERÀ A GENNAIO

Chi ci prova ormai ha le ore contate. Dopo il recente «caso Zambrotta» che ha sollevato polemiche e accuse su uno dei tanti malcostumi del calcio di casa nostra, il mondo del pallone corre ai ripari. Manca ancora l'ufficialità, ma è ormai certo che dal girone di ritorno verrà introdotta la prova televisiva anche per i casi di simulazione. Tutte le componenti del calcio italiano (Figc, Lega, arbitri, allenatori e assocalciatori) sono d'accordo: serve un provvedimento immediato che faccia da deterrente per i «tuffatori». L'argomento è stato inserito nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio Federale della Figc in programma a Roma martedì prossimo (nel quale si parlerà anche di alcune modifiche regolamentari e la decisione di una nuova assemblea generale per approvare le modifiche allo statuto federale). Se ne discuterà, quindi, nella riunione di Via Allegri e se non ci saranno svolte clamorose arriverà il via libera ufficiale. Carraro, incassato il sì anche di Campana (numero uno dell'Aic), nominerà una commissione di studio per smascherare chi simula. I tempi saranno brevi. Nelle intenzioni della Federcalcio la novità sarà introdotta nella prima giornata del girone di ritorno in programma sabato 24 e domenica 25 gennaio. I criteri dovrebbero essere simili a quelli adottati per la prova tv già esistente negli episodi di falli violenti. Anche nel caso dello «smaschera simulazioni» verrà presa in esame la prova televisiva solo per quegli episodi non rilevati dalla terna arbitrale. Le differenze, semmai, sussisteranno nel metro di giudizio. Se il fallo violento o di reazione è chiaramente oggettivo, per quel che riguarda la simulazione il filo che corre tra chi cade in area di rigore e chi ci «prova» è assai sottile. Entra in gioco quindi il giudizio soggettivo che renderà senza dubbio più complessa la sentenza. Zambrotta ha confessato le proprie colpe, ma se a fine partita non avesse detto nulla, sarebbero stati in pochi ad accorgersi che il fallo era stato lieve, o almeno non tale da provocare una caduta. Non sempre, però, chi cade in area lo fa per simulare. Spesso perde l'equilibrio o scivola ed in quel caso rende problematico il compito del Giudice Sportivo. Insomma, ci sarà sempre spazio per qualche inevitabile polemica, ma la certezza è che non esisteranno più simulatori di professione. Vi sembra poco?