Lippi: «Non sarà decisiva» «Firmare per un pareggio? Se giocassimo all'Olimpico sì»

E il presidente onorario: «Tanti saluti». Il clima fatto di battute come questa e come quella di Lippi su Del Piero in settimana, fa capire quanto la vigilia di Juventus-Roma sia priva di veleni, come la sfida si preannunci solo ad alto livello calcistico. Lo sottolinea lo stesso Marcello Lippi: «Sì, si è dimostrata molta intelligenza da tutte le parti. Lo stesso Totti, con quel pronostico da tifoso (vinciamo noi 3-1, ndr), ha dato solo un sano segnale di passione sportiva. È sempre misurato, Totti, nelle sue dichiarazioni e questo dimostra la sua intelligenza, oltre naturalmente alla classe in campo che non si discute». Per Lippi, la sfida non sarà evidentemente decisiva. Concetto che può sembrare ovvio, alla terza giornata di campionato, ma il tecnico approfitta della circostanza per esternare una bella sensazione, che finalmente si possa vedere un Juventus-Roma diverso: «Proprio perchè sarà ininfluente una sconfitta o una partita giocata male, ci sarà un motivo in più per le due squadre per affrontarsi a viso aperto e mettere in mostra tutte le potenzialità di cui sono capaci». Il presidente onorario bianconero, così come è stato lapidario nel commiato, altrettanto loquace è parso negli spogliatoi, dove si è trattenuto oltre un'ora per colloquiare un pò con tutti, oltre ai giocatori. Una voglia di calcio e di vittoria che Agnelli evidentemente ha ancora dentro e intende trasmettere alla squadra, se ce ne fosse bisogno. Lippi assicura: «Con il Galatasaray ammetto che qualcuno, a causa del fatto che siamo passati in vantaggio presto, abbia inconsciamente creduto che la partita fosse già vinta. Ma con la Roma sarà diverso, è sufficiente la forza dell'avversaria per non fare rischiare uno stato d'animo simile». La Roma, per Lippi, è ovviamente una delle cinque grandi che si disputeranno lo scudetto. «Ha il vantaggio, sulle altre, che non disputerà la Champions League. Ed è già forte, completa, motivata. Ha un tecnico, Capello, che per me è l'ideale dell'allenatore: forte, duro, è una vera guida per i giocatori. Mi accostano a lui e dico che non importa se un tecnico non è simpatico a tutti, l'importante invece è che si faccia seguire». Tra Lippi e Capello c'è una divergenza-convergenza. Il tecnico giallorosso ha detto che si accontenterebbe anche di un pareggio e Lippi risponde così: «L' ha detto per rispetto della nostra forza, come noi rispettiamo la Roma e non, quindi, per rinuncia. Anche a me andrebbe bene un pareggio, ma se giocassimo all'Olimpico». Arriva anche la domanda che non vince il premio dell'originalità: chi è più forte tra Del Piero e Totti? «Ha ragione Maradona quando dice: ma perchè non vi coccolate questi due grandi campioni invece di chiedervi continuamente chi è più forte? Sono fortissimi tutti e due».