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La squadra di Cuper convince: stende l'Arsenal in casa e porta via tre punti bellissimi da Londra Vantaggio di Cruz, poi gol di Van Der Meyde e Toldo para un rigore a Henry. Martins chiude il match

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Il numero uno neroazzurro, fino al battesimo di Champions ad Highbury, non aveva mai seguito la sua Beneamata allo stadio quest'anno. Ma, d'altro canto, un Moratti deve esserci agli appuntamenti con la storia. Angelo ha creato il sogno della Grande Inter. Il figlio è ad Highbury nel giorno in cui una squadra italiana, finalmente, riesce ad espugnare la roccaforte dei Gunners. La Fiorentina del Trap sconfisse in casa gli uomini di Wenger, quattro stagioni fa, è vero. Ma a Wembley. Ad Highbury nessuno c'era mai riuscito. Ci riesce l'Inter del vituperato Cuper, che però stavolta non sbaglia proprio nulla e fa prendere forma alla sua Inter. Giusto mettere Cordoba terzino sinistro, per seguire le piste di Lauren e Ljungberg. Giusto affidarsi a Martins per innescare quello «spettacolare contropiede» che alla vigilia aveva fatto ridere i giornalisti britannici. Il nigeriano interpreta alla perfezione il ruolo dello sprinter sin dal 14', quando tocca a Lehmann stoppare il giovane interista. L'Arsenal, dopo il forcing iniziale, si spegne. I Gunners hanno poca lucidità a metà campo, sono farraginosi nella manovra. Pur pressando alto, l'Arsenal non crea pericoli. Cuper tiene la sua retroguardia altissima, praticamente a ridosso della mediana, per chiudere ogni varco e levare ossigeno ai portatori di palla londinesi. Cristiano Zanetti è un mastino. Emre unisce concretezza a giocate fini. E i neroazzurri rischiano pochissimo. Solo al 15' un errore di Materazzi da via libera a Ljungberg, ma lo svedese si fa ipnotizzare da Francesco Toldo. Già Toldo, che quando la Fiorentina vinse a Wembley c'era. Toldo che anche stavolta ha un ruolo determinante nello schiantare gli inglesi. Toldo che, sullo 0-2, si esibisce in un balzo felino alla sua sinistra per parare il rigore calciato da Henry e regalato dall'arbitro: di interventi come quello di Materrazzi su Ljungberg se ne vedono a decine in ogni partita. Il resto lo fanno Van der Meyde (sontuoso) e Kily Gonzales sulle corsie esterne. Al 22', Martins imbecca Cruz che fa fuori Lehmann con un tocco delizioso. Al 24' Kily crossa, Van der Meyde si coordina e di collo esterno batte per la seconda volta un colpevole Lehmann. Al 41' Martins, tenuto in gioco da Lauren e servito da Emre, cala il tris e fa partire le capriole. Scacco matto in tre mosse. Il resto è complemento. Nella ripresa, l'Inter si esibisce in una passerella, congela il gioco e scrive il suo nome nella storia del calcio italiano. Highbury, forse, è solo il primo mattone di una grande stagione. Moratti se lo augura di cuore. Si augura di vincere finalmente qualcosa.

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