SEMIFINALI DEGLI EUROPEI DI BASKET E VOLLEY: SOGNAMO CON GLI AZZURRI

Una partita in cui sfruttare soprattutto «i limiti degli avversari», che non sono molti ma che ci sono. È stato così con la Germania, è stato così con la Grecia. Qualcuno già lo chiama catenaccio - soprattutto dopo il 62-59 ai greci, punteggio complessivo più basso fra le gare dell'europeo - ma Recalcati non ha mai negato che la sua squadra abbia meno talento di altre, che la difesa è la sua arma migliore e che lui porta come esempio il Padova di Nereo Rocco più che il Chievo di Del Neri. Siccome la Spagna è una squadra «molto diversa da quelle che abbiamo finora incontrato, usa poco il tiro da tre pur avendo buoni tiratori, anche se poi quella è l'arma con cui gira certe partite a suo favore», gli azzurri dovranno «cercare di farla andare sottoritmo, costringerla a giocare contro la nostra difesa schierata. Insomma, fare una partita giudiziosa, partendo dalla necessità di non dar loro tiri agevoli. Se fanno il 60% da due, noi non vinciamo». Recalcati ha tanti problemi ma altrettanta fiducia. «Il problema principale sono i loro lunghi. L'unico centro che dà punti di riferimento è Reyes, gli altri, da Gasol a Garbajosa, vanno fuori e tirano da tre. Quindi non so ancora come marcheremo Gasol e con chi cominceremo. Finora Chiacig e Marconato dovevano fare a spinte, ma oggi avranno avversari molto più tecnici e dovranno adeguarsi». Molto probabile che, non solo come ripiego, si veda in campo la coppia De Pol-Galanda, con quest'ultimo destinato a curare Gasol - questo straordinario 2.13 di 23 anni, in fase di esplosione nella Nba - come ha fatto con Nowitzki. Quanto alla fiducia, il ct ne ha tanta perchè vede una squadra in crescita, che ha «acquisito la mentalità di potersela giocare sempre fino alla fine». L'altra semifinale è tra Francia e Lituania.