Pronto lo sponsor Sony. Mancini pensa ancora al cileno Pizarro. Attacco, piace Kamara

Fino in fondo. Vuole Nakata per garantirsi lo sponsor Sony e coltivare un progetto affascinante. Tecnico certo, ma anche commerciale. Mancini pensa, sussurri che arrivano dall'America parlano di un nuovo assalto a Pizarro. Ieri sera però Tanzi ha riallacciato i termini dell'operazione per portare il giapponese in biancoceleste. Niente Castroman e Manfredini, nell'affare il numero uno gialloblù vuole inserire Paolo Negro, sogno recondito delle ultime campagne acquisti gialloblù. L'assiduo e proficuo pressing di Baraldi ha quindi riaperto uno spiraglio che nel primo pomeriggio sembrava essersi dissolto. Questione di contropartite, certo, ma anche di affermazioni. Longo, direttamente da Los Angeles, aveva infatti rivelato che «Nakata non rientra nei piani di Mancini, nonostante sia un grande giocatore». E lui, il giapponese più acclamato d'Europa, s'era lasciato scappare dal suo sito un commento di stupore. «Io alla Lazio? Solo voci, niente di concreto». Infine l'amministratore delegato aveva precisato che «l'operazione è difficile: per materializzare l'affare il giocatore dovrà ridursi l'ingaggio del 25%». Distonie dialettiche che non hanno stravolto l'affare. Nella tarda serata di ieri Tanzi ha riaperto il fronte: per Nakata chiede Negro, sul quale Mancini non pone veti particolari. Ora la società dovrà sondare l'orientamento del difensore. Altrimenti si tratterà il semplice prestito. E il giapponese potrebbe addirittura diventare una scelta offensiva. Dietro comunque c'è il placet della Sony, pronta a legarsi alla Lazio con un contratto pluriennale di sponsorizzazione. Insomma si può fare. Anche perché, come ha sottolineato ieri Baraldi, l'affare con l'Udinese è saltato per «rispetto dei calciatori che hanno firmato il piano-stipendi e del bilancio». Già, l'intesa con l'Udinese avrebbe comportato un investimento da 25 milioni. Troppo oneroso per una società uscita fuori dal tunnel della crisi, grazie all'aumento di capitale da 110 milioni. E lo spogliatoio è implicitamente allineato alla linea societaria. Non gradisce le eccezioni, per questo guarda con attenzione lo sviluppo della situazione-Lopez. Giovedì l'incontro decisivo: Baraldi non ammette deroghe. E il Valencia rimane una pista ancora praticabile. Ma il gruppo pensa anche a smussare le ultime diseguaglianze sul piano-stipendi, snodo cruciale per rilanciare le velleità agonistiche. Un ostacolo che rischia di rallentare l'ascesa del nuovo-progetto Mancini. Che ora dovrà ricompattare lo spogliatoio. Sul fronte offensivo Chiesa ha rescisso ieri il contratto con la Lazio, previa un'esigua liquidazione. L'ex gigliato ha firmato con il Siena. E dopo Pizarro si complica anche la pista che porta a Muzzi. Rimane in piedi l'idea-Alberto, almeno in prestito. Allora per l'attacco, oltre a Di Vaio e al discorso-Kallon, spunta il nome di Kamara, attaccante del Modena.