Pieroni: «Minacce a Mazzone Non firma perché ha paura»

Il patron, però, conserva ancora un briciolo di speranza in un ripensamento dell'ultimo momento. Tra gli episodi inquietanti (ma non denunciati alla polizia) accaduti ai componenti della famiglia del tecnico, secondo quanto ha riferito Pieroni, offese e minacce subite dal figlio di Mazzone lungo la spiaggia di San Benedetto, dalla moglie in un supermercato di Ascoli, e poi telefonate anonime, una lettera minatoria trovata domenica mattina nella cassetta delle lettere e un sms inviato ai giornali con la frase «ti bruciamo le case». Segnali inquietanti che, secondo Pieroni, avrebbero minato la volontà di quello che considera pur sempre un «uomo coraggioso» con cui aveva trovato già da alcuni giorni «un completo accordo tecnico con una lista di giocatori». Tanto che, aggiunge Pieroni, «era già stato fissato il giorno del raduno e io ho già acquistato cinque giocatori graditi a Mazzone». Una brutta conclusione, se di conclusione definitiva si tratterà, per un sogno che aveva invece entusiasmato la tifoseria anconetana.