VIOLA INQUIETI

La situazione, per i tanti che si fossero persi qualche puntata della soap opera, è la seguente (tralasciamo lo specifico giuridico e utilizziamo un linguaggio umano): Valentino Rizzuto, amministratore della Real Fiorentina, depositò un anno fa il marchio storico col giglio e il nome AC Fiorentina ACF, entrambi lasciati decadere dalla vecchia società viola. Il tribunale ha poi inibito Rizzuto dall'usare il marchio; quindi, in maggio, Della Valle (Florentia) ha acquisito, per due milioni e mezzo di euro all'asta fallimentare, marchio e nome; ma poi il tribunale ha tolto l'inibizione all'uso degli stessi da parte della Real Fiorentina, che quindi, ne rimane legittima proprietaria. In questi mesi Rizzuto, che a Firenze passa ormai per sciacallo e speculatore («Non si contano le minacce che io e i miei familiari abbiamo ricevuto»), ha cercato di cedere a Della Valle il marchio per la simbolica cifra di un euro; in cambio della possibilità di gestirne il merchandising (quindi: Fiorentina in C1, di proprietà di Della Valle; e prodotti col marchio originale venduti nel mondo da Rizzuto). Nessuna risposta dalla Florentia. Perciò entra in scena la FC Fiorentina, altra società presieduta da Ferruccio Mazzola: sarebbe questa la squadra a cui Rizzuto cederebbe nome e marchio alle stesse condizioni che avrebbe posto alla Florentia; e la squadra nascitura verrebbe iscritta al torneo di serie B. Tutto questo se, entro il 30 giugno (termine ultimo per iscrivere nuove squadre) Della Valle non si farà avanti. Firenze naturalmente è in subbuglio; la Federcalcio spera di non dover prendere una decisione in merito, e che le cose se le risolvano tra di loro i contendenti. Ma se l'accordo non giungerà, prepariamoci all'esistenza di due Fiorentine tra cui i tifosi viola dovranno dividersi.