Basket Nella gara decisiva Roma cede alla Skipper che va in finale con la Benetton

Bravi Basile e compagni, peccato per Roma, troppo Myers dipendente che ha mostrato quei limiti che si conoscevano e che durante l'anno erano stati ben mascherati ma che in una partita senza ritorno sono stati la pietra tombale. Panchina corta, regia non sempre illuminata. Ma queste e altre cose da correggere Bucchi e Brunamonti le conoscono bene e fin da oggi, assieme al presidente Toti sapranno lavorare per migliorare la creatura. Nemmeno il tempo di prendere posto, per gli oltre 3500 presenti, sui seggiolini e la Lottomatica ha azzannato il cosciotto di Skipper che le si è proposto davanti. Il primo morso è stato di capitan Tonolli, uno dei tanti assenti ingiustificati di gara-4, cui la mano non ha tremato da tre. Punti anche per Santiago, cui Skelin ha messo da subito mani addosso e gomiti a pericolosa altezza di zigomi, e la sfida Myers-Basile, decisa a favore del capitano fortitudino nella partita che ha mandato le squadre all'appendice, ha vissuto il suo degno seguito. Ma questa volta ad armare la sua mano fatata è stato il numero 10 giallorosso. Otto suoi punti sono serviti per il primo allungo, 13-4, e poi è stata la volta di Parker e Jenkins, lucido come non mai in avvio. Orazietto con un suo personalissimo 6-0 ha spedito la Virtus sul 24-8 al 10'. L'onda in piena dei ragazzi di Bucchi, con Monti a dare fiato a Santiago gravato di due falli e Righetti gettato nell'agone, non s'è frenata. Myers ha dato il massimo vantaggio, 31-8 dopo 1'53" del secondo tempo, e Bologna è sembrata sulle ginocchia. Repesa ha allora fatto ricorso alla zona e improvvisamente per Roma s'è spenta la luce. E s'è invece accesa quella del'imprevedibile Pozzecco che in un raptus dei suoi, coinciso con il blackout capitolino, ha di fatto riaperto i giochi. Terrificante il 2-21 (33-29) assestato su una Virtus in difficoltà contro il bunker bolognese. E solo il ritorno al canestro di Jenkins da tre e la prima scelleratezza di Pozzecco, che ha concesso a Myers un indisturbato volo in contropiede, hanno consentito alla Lottomatica di chiudere, con qualche dubbio in più, sul 41-35 al 20'. La zona che tanto male aveva fatto a Roma non è stata subito riproposta ma la Lottomatica è andata invece andata in difficoltà in difesa, subendo troppo i pick and roll e perdendo il controllo dei rimbalzi. Tusek, con Myers braccato in ogni angolo s'è eretto a nuovo protagonista, mentre il bel Jenkins dei primi 20' ha lasciato spazio a quello confusionario ben conosciuto. 67-60 per Roma a 4'49" dalla fine quando però la benzina è finita. Una devastante gomitata di Skelin è stata tollerata dagli arbitri e Guyton ha insaccato da tre e s'è subito dopo ripetuto. 70-66 con l'ultima «magata» di Tusek e poi il lento declino. 70-71, tre liberi di Guyton, ed il 72-74 di Basile, come in gara-4, decisivo nel finale. Rumba di liberi, con Myers a sbagliarne uno pesantissimo sul 75-75. Bucchi ha deciso, con 18" da giocare di fare fallo su Delfino. 75-77 dalla lunetta e poi 0/2 di Tusek. Ultima speranza dopo l'1/2 di di Galanda ma il tiro della speranza di Parker e volato lontano. Peccato. Ma c'è l'Europa, ed un progetto che, sbollita la rabbia, dovrà andare avanti. Finisce a botte. Un gruppo di ultras bolognesi del gruppo Fossa dei Leoni si è scontrato con le forze dell'ordine, dopo aver tentato di venire a contatto con la tifoseria capitolina. I poliziotti, intervengono e sedano la rissa.