ANCORA quattro giorni e con l'inutile finale di ritorno di Coppa Italia si chiuderà definitivamente la ...

Ormai la contestazione dei tifosi, noti per la loro pazienza, coinvolge tutto e tutti, dai giocatori all'allenatore, allo stesso patron giallorosso, cui andrebbe almeno un briciolo di gratitudine per aver regalato al popolo romanista straordinari momenti di gloria. Le ultime gare hanno evidenziato una ben triste realtà, quella di una Roma allo sbando. Colpevoli i giocatori, a parte eccezioni che si contano sulle punte delle dita, colpevole Capello, che si è lasciato sfuggire la situazione di mano, e colpevole la società, che ha ritenuto il Palazzo, e solo quello, la fonte disavventure pagate sul campo. Ma il fatto più preoccupante è che non sarà facile ricostruire una squadra all'altezza delle ambizioni. Si parla di tre, quattro acquisti mirati, mentre non è chiaro se vi saranno o meno delle cessioni dolorose. Inoltre bisogna tenere presente che l'intero organico della Roma non è neppure lontanamente paragonabile alle rose di cui dispongono Juventus, Inter e Milan, come ha impietosamente dimostrato la finale di andata di Coppa Italia, quando ai rossoneri è stato sufficiente schierare le seconde linee per fare a fettine una formazione giallorossa pressoché al completo e, in teoria, più motivata. Sensi e Capello, poi, in un rapporto improntato alla reciproca sopportazione, stanno vivendo un momento di rara freddezza, prigionieri l'uno e l'altro di un contratto, in scadenza fra due stagioni, la cui onerosità impedisce al club di rescinderlo e al tecnico di trovare una sistemazione altrattanto lucrosa. A prescindere da tutto ciò, le responsabilità di Capello sono evidenti. Non è stato capace di inventarsi nulla, tranne l'avventata soluzione di Totti centravanti. Non è riuscito a dare continuità al gioco, spesso inesistente, oltre ad avere stupito in più occasioni per sostituzioni cervellotiche. Sensi sarebbe felicissimo se Capello togliesse il disturbo, ma quanto siano evidenti i suoi propositi di ridimensionamento si evince dal nome del probabile sostituto, Carlo Mazzone, il quale, pur con tutto il rispetto che merita, si adeguerebbe alla volontà del club: tanti giovani di belle speranze, con Totti premurosa chioccia.