Stankovic rifiuta l'offerta della Lazio

Dejan Stankovic è sempre più lontano dalla Lazio dopo aver di fatto rifiutato l'offerta della società per il rinnovo del suo contratto in scadenza a giugno del 2004. Un'altra grana per la triade biancoceleste Baraldi-Pessi-Longo alle prese con il nodo decisivo del piano di riduzione degli ingaggi dei calciatori. Ieri non ci sono state altre adesioni, ma oggi potrebbero arrivare altre preziose firme. Caso Stankovic Baraldi tuona: «Non dobbiamo contattare nessuno, semmai è il giocatore a dover dare una risposta alla nostra offerta». Risponde Morabito, uno dei procuratori del centrocampista serbo: «Al momento la nostra risposta è negativa, aspettiamo un ritocco». La situazione è nota: la Lazio è arrivata ad offrire 2 milioni di euro netti a stagione per cinque anni. Una cifra considerevole per una società in difficoltà economica che vorrebbe puntare sul talento serbo per il futuro. Ma i procuratori di Stankovic ne vogliono almeno 2,5 all'anno per far restare il loro assistito alla Lazio. L'amministratore delegato biancoceleste ha ribadito anche ieri la volontà di confermare Dejan offrendogli 10 milioni di euro (quasi venti miliardi delle vecchie lire) fino al 2008. Siamo alla stretta finale, anche se i segnali che arrivano da Fioranelli e Morabito non sono positivi. Offerte per il serbo Le grandi del Nord sono pronte a intervenire per strappare Stankovic alla Lazio. In pratica potrebbe scattare una vera e propria asta. La Juve ha già in ballo la situazione legata a Stam e anche per il serbo potrebbe offrire qualche milione di euro e contropartite tecniche gradite a Mancini e Baraldi (Maresca, Di Vaio e Blasi sono i nomi più gettonati). Lo scenario potrebbe essere stravolto dalla partenza del tecnico biancoceleste verso l'Inter. A quel punto Moratti sarebbe costretto ad accontentare il suo nuovo allenatore prendendo Stankovic dalla Lazio. Dalmat, Pasquale, Martins o Emre potrebbero entrare in questo tipo di trattativa, non di certo Gamarra e Adani, troppo stagionati per il tipo di politica degli ingaggi che intende attuare la società. Oltre a Juve e Inter, anche il Milan potrebbe tornare alla carica per Stankovic offrendo Borriello, Laursen e 5 milioni di euro. Per ora sono soltanto ipotesi ma è innegabile che, più passano i giorni, più è probabile il divorzio a fine stagione visto che tra un anno Dejan si libererebbe a parametro zero. La Lazio ha quindi la necessità di piazzare il centrocampista prima dell'inizio della prossima stagione. E questo potrebbe essere il vero obiettivo dei suoi agenti: tenere Stankovic un anno a Roma per portarlo a scadenza di contratto quando il giocatore avrebbe soli 26 anni e, a quel punto, potrebbe ottenere un ingaggio molto più alto di quello attuale. Intanto Baraldi ha regalato una battuta ironica sul caso Mancini: «Con Roberto non ho preso il cappuccino», quasi a voler ironizzare sul presunto incontro a colazione tra l'attuale tecnico biancoceleste e il presidente Moratti. «Mancini rientra in un progetto di continuità — ha proseguito l'amministratore delegato laziale — è il nostro capitano, vogliamo andare avanti con lui». Ore decisive Oggi la Lazio conoscerà l'orientamento degli altri giocatori in merito al piano-stipendi preparato da Baraldi e Pessi. Ieri non è arrivata nessuna firma: in serata è atterrato a Roma Settembrini, manager di Simeone e Castroman: i due argentini dovrebbero concedere la loro adesione al piano, portando a 13 il numero totale delle firme. C'è da poi da siglare l'accordo con Corradi, che attraverso Roggi chiede garanzie tecniche, Cesar e Couto, oltre a Oddo, Colonnese e Baggio che hanno esternato i loro dubbi nella scorsa settimana. Niente da fare per Stam, Lopez e Chiesa, sempre più lontani dalla Lazio. Oggi a Formello si consumerà quindi uno snodo cruciale in vista dell'aumento di capitale: venerdì si riunirà il comitato strategico per fissare la data del Cda. L'augurio dell'attuale management è di chiudere l'accordo-quadro per garantire al clu