Bergamo, gli ex-giocatori potranno arbitrare

Tra quelli che hanno passato con successo la barricata c'è anche Paolo Bergamo, ex direttore di gara internazionale, oggi designatore assieme a Pierluigi Pairetto: adolescenza e prima giovinezza passate sui campi delle giovanili, in serie C, tra Livorno, Carrara e Pesaro, poi l'infortunio a 23 anni che lo costrinse a prendere in mano il fischietto. Ma fu la sua fortuna: per questo ora Bergamo si sente di promuovere in ogni modo un'eventuale campagna per infoltire il parco arbitri con ex giocatori. «Per me aver giocato a calcio è stato fondamentale - spiega - potevo applicare la conoscenza del gioco all'arbitraggio. Sarei pronto a promuovere una campagna di questo tipo perchè chi ha giocato a calcio ha conoscenze tali che possono facilitare l'arbitraggio. Certo le attitudini del singolo vengono fuori con il tempo. Ma il campo offre un bagaglio di esperienze molto importante». Il difensore-Bergamo ha cominciato a frequentare i campi di calcio prestissimo: poi l'approdo in serie C e quindi l'infortunio che ha messo fine alle sue speranze di calciatore, dando vita alla sua carriera di arbitro. Ma è stato anche grazie all'esperienza maturata da giocatore («mi chiamavano picchiatore, vista la mia stazza» scherza il designatore livornese) che Bergamo dice di essere riuscito a bruciare le tappe: e quella serie A a cui ambiva da giocatore, la ottenne da arbitro in soli sei anni: «Normalmente - racconta - ce ne vogliono 10-12». Insomma, secondo il designatore, se le federazioni internazionali seguissero l'orientamento suggerito da qualche studio e dalle considerazioni del segretario generale Uefa Gerhard Aigner, l'Italia potrebbe guardare al parco giocatori come a una riserva per il settore arbitrale: «Il bacino che potrebbe essere rappresentato dai calciatori è enorme - assicura - si potrà aprire un dibattito interessante sull' argomento». Del resto Bergamo non è l'unico arbitro affermato a vantare un passato da giocatore. In campo internazionale il giocatore di maggior talento riuscito ad affermarsi anche come direttore di gara è stato l'ungherese Palotai, che vanta diverse presenze anche in nazionale. In Italia, Longhi ha giocato in promozione, Menegali tra i dilettanti, e lo stesso Agnolin, sebbene figlio di arbitro, aveva tentato la carriera di calciatore.