«Colpa nostra, non siamo esistiti»

Stankovic, è stata una disfatta senza precedenti. «E' stato un brutto colpo che la squadra difficilmente potrà assorbire in poco tempo, ma dobbiamo rianzarci in fretta per poter ripartire al meglio. Ci sono ancora sette partite di campionato ed una qualificazione in Champions League da dover conquistare: è importante conquistare un obiettivo di prestigio, sia per la squadra che per la società». Cosa è successo ad Oporto? «E'stata semplicemente la peggiore Lazio di tutta la stagione: non siamo riusciti ad opporre resistenza ad una formazione molto valida. Non abbiamo sottovalutato i nostri avversari, ma non ci aspettavamo di certo una squadra così forte, capace di metterci in difficoltà in ogni zona del campo. Il gol di Claudio Lopez ci ha illuso: dopo il vantaggio mai e poi mai avrei pensato di poter uscire con un passivo così pesante sulle spalle. Nella peggiore delle ipotesi credevo di poter portare a casa un pareggio o al massimo una sconfitta di misura, ed invece è arrivato il tracollo. Insomma c'è stato un black-out da parte di tutta la squadra: in mezzo al campo non siamo riusciti a ragionare, ad opporci ai nostri avversari. La verità è che non li abbiamo mai presi, mentre loro arrivavano da tutte le parti, coprendo ogni spazio a nostra disposizione: facevano sempre la cosa giusta al momento giusto». Miracoli a parte, dovrete abbandonare l'idea di una finale a Siviglia. «Se i nostri avversari riusciranno a disputare anche la partita di ritorno sui livelli di giovedì scorso, credo che ci possa essere poco da fare, considerando il vantaggio che hanno in dote. Ma con la migliore Lazio in campo, non credo che il divario tra le due squadre possa essere quello. Ci servirà l'aiuto di tutti i nostri tifosi per cercare di ottenere una qualificazione che oggi sembra insperata, ma prima di quella partita ne avremo molte altre e tutte importanti». Quanto pesa la situazione societaria sulla testa e sulle gambe dei giocatori? «E' dall'inizio dell'anno che conviviamo con questa situazione: personalmente non credo di avere un dispendio di energie mentali per tutto ciò che sta accadendo intorno alla società, ma qualche altro mio compagno di squadra potrebbe accusare la pressione che abbiamo adosso». A che punto è l'accordo con la società? «Non c'è ancora chiarezza in tal proposito: noi abbiamo i nostri agenti che si occupano di tutto ciò che accade, ma da un paio di mesi non ci sono ancora sviluppi dal punto di vista societario: si leggono sempre le stesse cose, si fanno sempre gli stessi nomi. Si sente parlare di stipendi convertiti in azioni, di spalmatura dei contratti, ma fino a questo momento non è ancora stato deciso niente». Per quanto la riguarda si parla di un rinnovo contrattuale. E' disponibile a venire incontro alla società? «Io ho dato la mia disponibilità da un paio di mesi, ma prima di firmare qualsiasi tipo di accordo deve essere fatta chiarezza. Poi potrò iniziare a discutere del nuovo contratto e dell'eventuale rinnovo».