RUGBY: ULTIMA FATICA PER GLI AZZURRI NEL SEI NAZIONI (RAITRE ORE 16.00)

000sterline, cioè 6 milioni delle vecchie lire) di domani deciderà su chi farà la prestigiosa accoppiata Grande Slam e vittoria nel Sei Nazioni 2003; Scozia-Italia di oggi (ore 16, diretta Rai Tre), qui nella deliziosa ed insolitamente soleggiata Edimburgo, invece assegnerà la supremazia del secondo livello del rugby europeo. Fermo restando il cucchiaio di legno per il Galles, del tutto chiuso dal pronostico sempre oggi a Parigi con i francesi che invece, assieme appunto a irlandesi e inglesi rappresentano il primo livello. I destini degli azzurri si incrociano spesso con i blu del Cardo: proprio sulla Scozia nel 2000 ci fu, all'esordio italiano nel Sei Nazioni, una straordinaria vittoria 34-20 con meta di «Ciccio» De Carli e 29 stoccate di piede di Dominguez e l'anno dopo nel tempio di Murrayfield la più bella partita del XV azzurro all'estero, con gli scozzesi salvati sul 23-19 dall'arrogante referee francese Dume ma oltraggiati dalla stupenda cavalcata di Mauro Bergamasco dalla metà campo alla meta: un trailer che fece il giro del mondo. Oggi però questi tre «numeri uno» non ci saranno nel quindici di partenza a dare sostanza alle voglie azzurre di centrare la seconda vittoria e il quarto posto di questa edizione 2003, viatico indispensabile per cercare di arrivare, a scapito del Galles, tra le prime otto squadre alla World Cup di ottobre in Australia. Per Bergamasco e Dominguez le assenze sono dovute a problemi fisici mentre la mancanza di De Carli, che a questo punto sembra un vero e proprio ostracismo, è dovuta a scelta tecnica. Kirwan, tornando al match odierno, ha confermato sostanzialmente (Masi gioca dall'inizio, Vaccari, alla sua ultima partita in Nazionale, va all'ala e Mazzucato in panchina) la stessa formazione che ha perduto con la Francia anche se qualche cambio in più, specie dietro, sarebbe stato opportuno. La squadra azzurra, comunque, sembra in grado di potersi giocare con un'avversaria alla sua altezza, una volta superato il trittico di fuoco con le big del Sei Nazioni, tutte le sue carte, specie offensive e a forza di seguire il verbo kirwaniano «osare» sono state segnate ben 9 mete in quattro partite mentre i padroni di casa highlanders sono fermi a quota 3. Se capitan Troncon riempirà di cera le orecchie dei suoi compagni per non farsi ammaliare dalle cornamuse e dallo struggente «Flowers of Scotland», se gli azzurri, insomma, saranno subito reattivi non come a Twickenham o al Flaminio domenica scorsa e giocheranno una partita intera e non due mezze, allora ci potremo divertire. Anche se gli scozzesi, che hanno riconfermato in toto il quindici sconfitto dagli inglesi, sembrano nettamente favoriti ed hanno dalla loro parte tradizione e pubblico.