piazza armerina

Il Palio dei Normanni resiste tra cinema e tradizione

Il Palio di Piazza Armerina non si arrende al protrarsi dell’emergenza sanitaria che dal 2020 ha costretto alla chiusura di quasi tutte le manifestazioni storiche e conferma la decisione di non fermarsi. Lo fa, tenendo conto dell’impossibilità di effettuare i cortei in una città, che fino a poche settimane fa, era stata dichiarata zona rossa, con delle formule del tutto inedite.

Il Palio si fa cinema con la presentazione e proiezione del docufilm “Il Palio dei Normanni. La storia e la leggenda” a cura della regista Gisella Calì, che ha avviato il primo ciak durante l’edizione 2020, realizzato con attori e teatranti tra le mura antiche della città, diventata così uno straordinario, grande set cinematografico. Oltre 600 figuranti, cavalli, cavalieri, un’intera comunità che, con l’orgoglio dell'appartenenza, rivive una delle pagine più interessanti della storia della Sicilia in cui Tolleranza e Convivenza si intersecano con Prodigi e Presagi.

  

La storia si intreccia fortemente con la leggenda. La tradizione con la religiosità popolare. Da Piazza Armerina, dunque, parte il racconto di una Sicilia che celebra la possibile convivenza di più culture, il popolo siciliano, gli arabi, i normanni, gli Aleramici e che è uno dei sentieri più importanti del cammino per la costruzione dell’identità italiana. Da un lato i grandi personaggi della storia e della leggenda come il Conte Ruggero d’Altavilla - il  Palio è infatti  ispirato alla guerra di

liberazione della Sicilia dai Saraceni per opera dei Normanni guidati da Ruggero I di Sicilia -  dall’atro il sentimento ancora attuale di devozione alla Madonna Maria S.S delle Vittorie e la forza di una memoria storica che ancora appartiene alla comunità e colma il solco tra le generazioni.

Il documentario, prodotto da Fiat Lux 2.0 in collaborazione con DeMaterial srl,  indaga le origini del Palio seguendo le tracce del gran Conte Ruggiero d’Altavilla nelle splendide atmosfere dei monti dell’appenino calabro, dei Peloritani, dei Nebrodi e delle Madonie, tra antiche cattedrali e castelli diroccati. Il film verrà presentato in uno dei prossimi Festival internazionali del cinema nella sezione documentari. 

Altra importante novità di questa edizione 2021 è l’istituzione del Museo degli Abiti del Palio, finanziato dal Gal Rocca di Cerere, all’interno del quale verranno custoditi ben 600 abiti artistici realizzati dalla famosa sartoria cinematografica Pierantoni che ha realizzato costumi per innumerevoli produzioni cinematografiche vincendo Emmy Award per Troy, Trono di spade, Giulio Cesare e altre. Con orgoglio il Palio può finalmente vantare di possedere degli abiti teatrali di ottima manifattura e bellezza.

Il Palio si svolgerà in due momenti: il 13 agosto l’appuntamento è  stato presso il Campo Sant’Ippolito con la Quintana del Saraceno che consiste in una sfida a cavallo tra i quartieri storici (Monte, Canali, Castellina, Casalotto) mediante quattro prove di abilità. All’interno della manifestazione verranno inseriti anche i momenti salienti del corteo, il 13 la consegna delle armi mentre il 14 la consegna delle chiavi. Al quartiere vincitore verrà assegnato lo stendardo raffigurante Maria SS.  delle Vittorie che sarà conservato presso la parrocchia del quartiere vincitore.

Dedicata a Ruggero D’Altavilla, che nel XII secolo liberò la città dai Saraceni, è una delle rappresentazioni storiche più importanti del Paese e uno degli eventi culturali della Sicilia maggiormente conosciuto estero.

Il Palio è ispirato alla guerra di liberazione della Sicilia dai Saraceni per opera dei Normanni guidati da Ruggero I di Sicilia, quando le vicende delle conquiste normanne si legarono con la tradizione della città di Piazza Armerina, tra fatti di distruzione, leggende popolari, devozioni religiose e storia, che ancora oggi paiono vive e sembrano acquistare un rinnovato significato di unità e una spinta verso il riscatto e la rinascita culturale.