finalissima

I Maneskin vincono Sanremo 2021, secondo posto per Fedez-Michielin, terzo Ermal Meta

Carmen Guadalaxara

Hanno vinto la 71esima edizione del Festival della Canzone Italiana i Maneskin con “Zitti e buoni”. Secondi Fedez e Michielin con “Chiamami per nome”.  Terza posizione Ermal Meta con “Un milione di cose da dirti. Il Premio della critica Mia Martini della Sala stampa giornalisti è stato assegnato a Willy Peyote con “Mai dire mai” mentre quello della Sala Stampa è andato a Colapesce e Dimartino con “Musica Leggerissima”. Il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo va a Madame con la canzone “Voce”. IL premio Giancarlo Bigazzi come Miglior composizione musicale è stato assegnato a Ermal Meta. A Fiorello è stato assegnato il premio città di Sanremo: “Uno dei premi più prestigiosi, senza Fiorello questo Festival non si sarebbe potuto fare”. 

Ma chi ha vinto veramamente il Festival?  Il coraggio. Il coraggio di mettere su un Festival, aperto dalle note dell’inno di Mameli, suonate dalla banda della Marina Militare, in piena pandemia, la classe e la melodia del cantautorato che ha sposato lo show, la gag, i monologhi sull’amicizia e il talento di Rosario Fiorello. “In bocca al lupo a quelli che verranno l'anno prossimo a fare il Festival – augura Fiorello.  Auguro questa platea piena, la galleria piena, il pubblico in mezzo all'orchestra, milioni persone fuori dell'Ariston, ospiti internazionali, ma vi deve andare malissimo, ve lo auguro con tutto il cuore. Fiorello non ha retto a come l’amico è stato trattato il giorno di una delle più difficile finali della storia del Festival quando è stato annunciato il suo possibile successore. "Ultima cosa – annuncia Fiorello. IL Festival con la sua performance o maggia Little Tony un medley dei successi da Cuore matto a La spada nel cuore a Riderà passando per Mare profumo di mare, la sigla italiana della serie Love Boat. 

  

Rivelazione di questo Festival Zlatan Ibrahimovic, Sono contento, ho fatto proprio un bel lavoro - dice il campione - e ti ho portato la formazione del festival", dice a Amadeus. "Attacco: Zlatan, centrocampo Fiorello, è un bravissimo fantasista e il calcio non è bello senza fantasia; in difesa l'orchestra, che ha difeso con i denti la forza della musica. Ama, tu sei il portiere. Se non ti va, vai in panchina. Se non ti va panchina, vai in tribuna, se non ti va tribuna vai a casa. Stopper: Achille Lauro, perché gli avversari hanno paura di lui". "Scherzo - aggiunge - volevo fare scambio di maglia con lui ma non si può, è sempre nudo". 

Una bellezza tutta italiana quella di Serena Rossi che da venerdì prossimo su Rai1 con il nuovo show “La Canzone Segreta” Ho cercato di scoprire qual è la tua canzone segreta Amadeus", dice. E attacca “A te” di Jovanotti. Il direttore artistico si commuove. 

Ospite d’eccezione Ornella Vanoni che è una di quelle interpreti le cui canzoni, volenti o nolenti, vivono nella nostra testa, scorrono nelle nostre vene. Ornella è un’artista impeccabile, oltre che una donna risoluta, attenta, tagliente e molto lucida “L’emozione è uguale anche se il pubblico non c’è. I lumini rossi sono fatali commenta la Vanoni con un chiaro riferimento alle telecamere. Un medley di “Una ragione di più”, “La musica è finita”, “Mi sono innamorato di te, “Domani è un altro giorno” e poi presenta il suo nuovo singolo con Francesco Gabbani “Un sorriso dentro al pianto”. 

Torna sul palco Zlatan Ibrahimovic ha il ritmo e il tempo giusto della conduzione tanto da potersi concedere un monologo: "Sono venuto perché mi piace la sfida, l'adrenalina, crescere. Se non fai una sfida con te stesso non puoi crescere. Quando fai una sfida è come scendere in campo, quando scendi in campo puoi vincere o perdere. Io ho giocato 945 partite, ne ho vinte tante ma non tutte. Ho vinto 11 scudetti, ma ne ho anche perso qualcuno. Ho vinto tantissime coppe, ma ne ho persa qualcuna. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partite, sono Zlatan quando vinco e quando perdo. Ho fatto più di 500 gol, ma ne ho anche sbagliato qualcuno. Pochi. Qualche rigore è andato male, ma il fallimento non è il contrario del successo, è una parte del successo. Non fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare. Se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu. La cosa importante è fare ogni giorno la differenza. Impegno, dedizione, costanza, concentrazione. Ho organizzato questo Festival per dirvi che ognuno di voi, nel suo piccolo, può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. Regalo speciale per i suoi compagni  Amadeus e Fiorello: una maglia del Milan personalizzata col 21, il numero che l'attaccante svedese indossa nel Milan. 

Co-conduttrice dell’ultima serata del Festival la giornalista Rai Giovanna Botteri che, insieme a Amadeus, ha raccontato la sua esperienza come inviata in Cina durante lo scoppio della pandemia da coronavirus. "Un anno fa ero qui a Sanremo, guardavo il tg e vedevo Botteri che raccontava come inviata in Cina quel dramma a Wuhan. Ricordo una sensazione strana, ascoltavo ma pensavo che tutto quel dramma fosse lontano dal nostro Paese, che non sarebbe mai arrivato" – racconta Amadeus. "Quel nemico - spiega Botteri - l'avevamo già visto arrivare ma nessuno ci aveva creduto, poi improvvisamente dal giorno alla notte la Cina si ferma, si blocca e alla tv arriva il presidente e dice: 'Siamo in guerra'". Poi, parla della sua vita lontana dall'Italia: "Quelli che vivono lontani devono fare conti con la distanza, qualcosa che devi fare per non sentirti solo, cerchi di vedere il mondo in un altro modo. Anche questa sala vuota: nel nostro mestiere chiudi gli occhi e pensi a quel che c'è al di là della telecamera e vedi la gente"

Provocatorio, scioccante, brillante è Achille Lauro che ha dedicato alla musica classica, con in scena il ballerino dell'Opera di Roma Giacomo Castellana l’inizio della su performance.  Achille Lauro canta “C'est la vie”, poi iniziano a risuonare le parole di tutti quelli che lo hanno criticato negli ultimi anni. Lui mostra il petto, trafitto dalle rose, e sanguina cadendo in ginocchio. "È giunto il nostro momento - recita -. La nostra stessa fine in questa strana fiaba. La più grande storia raccontata mai. Maschere dissimili recitano per il compimento della stessa grande opera. Tragedia e commedia. Essenza ed esistenza. Intesa e incomprensione. Elementi di un'orchestra troppo grande per essere compresa da comuni mortali. È giunto il nostro momento. Colpevoli, innocenti. Attori, uditori. Santi, peccatori. Tutti insieme sulla stessa strada di stelle Di fronte alle porte del Paradiso. Tutti con la stessa carne debole. La stessa rosa che ci trafigge il petto. Insieme, inginocchiati davanti al sipario della vita. E così sia. Dio benedica Solo Noi Esseri Umani".

Alberto Tomba e Federica Pellegrini lanciano le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 dal palco dell'Ariston. Per la prima volta nella storia, il simbolo di un'Olimpiade sara' scelto dalla gente. Un tuffo malinconico nel passato Con Tozzi, Zarrillo e Fogli e Vallesi. Della prossima edizione non sappiamo ancora nulla. Unico dato certo si svolgerà a Sanremo.