università di oxford

Meno carne rossa per vivere di più

Daniela Cursi

"Le diete sbilanciate, con un consumo eccessivo di carne, sono responsabili del maggior peso globale in termini di perdita di salute". Tradotto in numeri: 8,1 milioni di morti premature sono stimate, da qui al 2050, a causa del consumo di carni rosse. Lo assicura uno studio della Oxford University pubblicato dalla rivista Pnas. Non si tratta di una campagna sull'alimentazione vegetariana o vegana. L'input proveniente dai ricercatori britannici, però, è chiaro: limitare il consumo di carni rosse e introdurre maggiori quantità di frutta e verdura. L’obiettivo è duplice: vivere più a lungo e salvare il pianeta. Gli studiosi hanno elaborato quattro diversi scenari: uno di "business as usual", che corrisponde alle attuali tendenze alimentari; uno in cui si limita la carne a 300 grammi a settimana aumentando l'apporto di frutta e verdura; uno strettamente vegetariano; e uno vegano.  Dati alla mano, sembrerebbe che la dieta vegana sia in grado di salvare  8,1 milioni di vite; quella vegetariana 7,4 milioni. Entrambi questi stili di vita permetterebbero - secondo gli esperti - anche maggiori vantaggi in termini di riduzione delle emissioni (63% per la dieta vegetariana e del 70% per la vegana). La dieta "parzialmente carnivora" risulta ridurre le emissioni del 30%. Aspettativa di vita e cambiamenti climatici vanno a braccetto, secondo la ricerca anglosassone. Unico nemico da abbattere: la carne rossa.