Un'app per combattere l'Ictus cerebrale
Combattere l’ictus cerebrale con un’App. Riconoscerlo per reagire e ridurne il rischio di contrarlo: 8 ictus su 10 possono essere evitati e comunque curati. Lo sanno i ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr) e del Dipartimento Neurofarba dell’Università di Firenze, che hanno sviluppato i contenuti di "Ictus 3R", una nuova applicazione gratuita per smartphone e pc che consente di affrontare questa malattia devastate, capace di distruggere circa 2 milioni di cellule cerebrali al minuto. “L’ictus cerebrale rappresenta la prima causa di disabilità e la seconda causa di morte e di demenza nel mondo. In Italia, ogni anno, colpisce 200.000 persone, una ogni 3 minuti, e circa un milione di italiani ne portano le conseguenze, con costi annui per il Servizio sanitario nazionale stimati in 3,7 miliardi di euro. Per questo è necessario "riconoscere" un ictus, "reagire" in modo corretto ed efficace, "ridurre" il rischio, imparando a riconoscere i sintomi e a reagire tempestivamente”, spiegano Antonio Di Carlo e Marzia Baldereschi, ricercatori dell’In-Cnr. L’app è stata realizzata dall’Associazione Alice (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale) nell’ambito del Progetto "Ictus: Comunicazione & Innovazione" dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, sviluppata dalla MM Developer, utilizzando la linea grafica della recente campagna informativa della Regione Toscana. “La bocca storta, un improvviso deficit di forza a un braccio o ad una gamba, l’improvvisa difficoltà a parlare o a comprendere il linguaggio, un improvviso e forte mal di testa sono possibili sintomi di esordio”, sottolineano i ricercatori Cnr. “Identificare questi primi segnali vuol dire essere in grado di comprendere una potenziale emergenza per la propria salute. L'app suggerisce di chiamare subito il 118, che è il sistema più veloce per un rapido accesso alla terapia perché avverte l’ospedale prima dell’arrivo, in modo da predisporre il "percorso ictus" con precedenza sugli altri casi”. “Quanto prima si riesce a trattare un ictus tanto minore l’estensione del danno. Esistono terapie efficaci che devono essere somministrate prima possibile per ridurre la possibile disabilità”, concludono Di Carlo e Baldereschi. “Inoltre, con stili di vita idonei e controllando i fattori di rischio come la pressione alta, si può ridurre nell’80% la possibilità di sviluppare ictus”. L’app scaricabile dal link "www.ictus3r.it" permette di cimentarvi anche in un test per mettere in conto se correte o meno dei problemi di ictus. Mediante un simulatore si può prendere confidenza con la web app semplicemente navigando da pc.