la chiesa nei secoli

Il mistero della trinità spiegato con le opere

Gianluca Dodero

Domenica 16 giugno si è celebrato - secondo la liturgia della Santa Romana Chiesa - il mistero della Trinità: la chiesa è una e trina. Per secoli si è cercato di giustificare teologicamente questo concetto così complesso. Il senso è che L’Unità della chiesa si ottiene attraverso l’alterità. Semplificando, Anche Dio ha bisogno dell’altro. La Trinità significa il bisogno dell’altro. San Giovanni de Matha (1154-1213) è stato fondatore dell’ordine della Santissima Trinità e la sua storia, che si intreccia a quella di Roma, è bellissima. Eminente teologo studiò a lungo il concetto di trinità. Quando capì di non riuscire a fornire ai suoi studenti le giuste chiavi interpretative, decise di metterne in pratica il senso più profondo. A Tunisi e a Cartagena inizió a liberare gli schiavi prigionieri dai Mori. Assieme ai suoi frati andava per le corti d’Europa a farsi finanziare dai regnanti e poi pagava il riscatto di centinaia di schiavi. Quando il compenso economico non bastava, i frati si sostituivano come rematori agli schiavi stessi donando la propria libertà in cambio di quella altrui. A Roma nel 1209, sotto la protezione di Papa Innocenzo III, Giovanni si stabilì con i suoi frati nella zona del Celio, fondando un convento ed un ospedale nei pressi della Chiesa di San Tommaso in Formis, che era stata loro affidata dal Papa. Ancora oggi, proprio vicino alla Navicella, al Celio, riposano le sue spoglie mortali.