I problemi della capitale
Soccorso rosso: la sinistra scende in campo per evitare lo sgombero degli abusivi dello Spin Time
Il soccorso rosso è arrivato. Immancabile. Guai a toccare lo Spin Time, la storica occupazione di Roma, simbolo e regno degli abusivi all’Esquilino. Sinistra civica ecologista, la formazione guidata dall’assessore capitolino alla Cultura Massimiliano Smeriglio e dal minisindaco della Garbatella Amedeo Ciaccheri, vicina ad Alleanza Verdi Sinistra di Nicola Fratoianni, ha lanciato puntuale un appello, richiedendo un incontro urgente al prefetto, per scongiurare lo sgombero del palazzone in via Santa Croce in Gerusalemme ostaggio dei movimenti perla casa dal 2013. Tra i firmatari c’è anche la deputata di Avs, Francesca Ghirra, che scandalizzata ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, e il consigliere regionale Claudio Marotta. Quest’ultimo, guarda caso, si candidò alle elezioni regionali del febbraio 2023 in ticket con Maurita Virtu, storica occupante proprio dello Spin Time. I due fecero parlare di sé in campagna elettorale quando si presentarono di sorpresa sotto alla giunta regionale per interrare alcune piantine di marijuana. Va incentivato l’«uso ludico», spiegarono.
Lo Spin Time, come ha ricordato Il Tempo lo scorso 20 dicembre, rientra tra i 27 immobili inseriti nel piano sgomberi della Prefettura di Roma, di cui fa parte anche il palazzo di Via Napoleone III occupato da CasaPound. Nei mesi scorsi il Viminale ha chiesto a Comune e Prefettura di fornirgli il numero delle persone che si trovano all’interno dei due stabili. Atto propedeutico ad un eventuale sgombero. Proprio ieri, ai microfoni de "L’Aria che tira" su La7, il ministro Matteo Piantedosi ha spiegato che l’immobile occupato da CasaPound è nella lista «delle priorità». «Credo che sia tra i primi 6 o 7 da liberareha aggiunto - Ho preso quell’impegno quando daprefetto di Roma iscrissi l’edificio nella lista degli immobili soggetti a sgombero. Abbiamo fatto sgomberi di qualsiasi colorazione pseudo-politica. Da prefetto di Roma, io stesso ne ho fatti tanti, anche di Forza Nuova, occupati abusivamente. Non guardiamo al colore degli occupanti».
Al momento, però, non esistono date. La lista dei primi sgomberi da fare nella Capitale potrebbe finire sul tavolo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza della Capitale già a gennaio. In ogni caso, prima di sgomberare lo Spin Time, dovranno essere individuate soluzioni alternative, soprattutto per le famiglie con minorenni che vivono nell’edificio di Santa Croce in Gerusalemme (sarebbero circa 400 gli occupanti). Non è un mistero che fino ad oggi abbia goduto di una speciale protezione politica dal Campidoglio e non solo. Nel 2021, con Roberto Gualtieri in prima fila, il centrosinistra svolse addirittura un dibattito con i candidati alle primarie all’interno dello stabile. Due anni dopo, a fine ottobre, quando sembrava che la Prefettura fosse in procinto di sfrattare gli occupanti, il gotha romano di Partito democratico e Avs sfilò in testa ad un corteo di protesta insieme ai movimenti per la casa. Mentre si parla ancora oggi del gesto di disobbedienza dell’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewsky, che nel 2019 ripristinò l’energia elettrica che era stata staccata a causa delle bollette non pagate.
Adesso il sostegno arriva dalla sinistra capitolina. Luca Blasi, assessore alla Cultura e alle Politiche Abitative del Municipio Roma III ed esponente di Sinistra italiana, invita la maggioranza che sostiene il sindaco Gualtieri «ad opporsi allo sgombero». Anche Gianluca Peciola (Sinistra italiana) assicura: «Ci opporremo allo sgombero». Ma le sirene pro occupanti si sono attivate anche nel Partito democratico, col segretario romano Enzo Foschi: «Lo Spin Time è un luogo di umanità, non va sgomberato». Di tenore diametralmente opposto la posizione di FdI con Federico Rocca: «Oggi il centrosinistra si schiera apertamente a fianco di Spin Time, dipingendolo come un presunto polo culturale. Ma con quali titoli? Con quali autorizzazioni? Parliamo di uno stabile occupato abusivamente, dove gli occupanti non pagano nemmeno le utenze».