Il centro sociale
Avviso di sfratto per Spin Time
Lo chiamano esperimento di rigenerazione dal basso, ma è un’occupazione abusiva a tutti gli effetti che va avanti dal 2013. Nel cuore di Roma, in via Santa Croce in Gerusalemme, una struttura di proprietà privata di circa 20.000 metri quadrati, nel quadrante Esquilino–San Giovanni, è ostaggio dei Movimenti per la casa da quasi 13 anni.
L’immobile, nella lista degli sgomberi della Prefettura, è il simbolo di uno schema che si ripete e che rischia di costare milioni di euro alla collettività. Occupato da Action contro l’emergenza abitativa, negli anni si è trasformato anche in passerella politica e opposizione allo Stato reo, a detta di chi appoggia l’occupazione, di non comprendere il valore di ciò che nel tempo è diventato. E così, tra stanze trasformate in appartamenti, teatro e auditorium per concerti, spettacoli e festival, proiezioni e incontri, l’immobile è un centro economico nato sull’illegalità di una sottrazione abusiva. Dentro lo Spin Time, infatti, c’è anche una scuola popolare con sostegno allo studio e alfabetizzazione, laboratori di serigrafia, coworking e biblioteca. C’è un’osteria e una mensa popolare, palestra e campo sportivo, parrucchiere e studio di registrazione. Operano circa 24 associazioni e collettivi con sportelli, raccolte, assistenza legale e cliniche sociali. La redazione giovanile "Scomodo" stampa qui circa 200 milacopie.
Ma chi vive dentro lo Spin Time? Le stime oscillano perché l’insediamento è "vivo". Tra il 2017 e il 2019 vengono descritte circa 180 famiglie di 18 nazionalità per 400/420 persone, con 90/100 minori. Persone a cui viene dato un tetto per dormire ma che poi vengono puntualmente spedite in prima linea in strada quando si tratta di manifestare nei cortei organizzati da centri sociali e antagonisti.
Nel maggio 2019 il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, riattiva la corrente per 420 residenti, tra cui 98 bambini. Nel 2022 lo studio Open Impact censisce 362 residenti in 139 nuclei: 270 adulti e 92 minori, 26 nazionalità, con circa il 26% di italiani. Tra i minori: 37 ragazze e 37 ragazzi. Nel 2023 altre stime parlano di 150 famiglie e 400/450 persone, con 26/27 nazionalità. Nel 2025 la fotografia sarebbe simile: circa 400 abitanti da 25 nazionalità. La cornice, però, resta la stessa: l’occupazione è illegale e l’immobile compare nei piani di sgombero della Prefettura.
Nel 2023 la giunta Gualtieri prova a cambiare rotta inserendo l’acquisto del palazzo nel Piano Casa. La proprietà rifiuta. InvestiRe Sgr, società di asset management controllata da Banca Finnat, ribadisce la linea: riqualificazione e riconversione, con l’obiettivo di un hotel di lusso in vista del Giubileo, oltre a uffici, e chiede indennizzi elevati.
Sullo sfondo resta il problema pratico delle utenze: la corrente è stata ripristinata nel 2019 ma la morosità con Hera Comm (circa 300 mila euro) resta aperta, rendendo difficile la normalizzazione dei contratti.
E c’è il tema della residenza anagrafica: molti abitanti non possono ottenerla all’indirizzo di Spin Time, con effetti su servizi sanitari, sostegni e diritto di voto. Si sarebbe pensato anche a residenze “fittizie” presso gli uffici del Municipio per garantire i diritti minimi. Ma lo Spin Time è anche una partita economica già vista nei tribunali di Roma: se un immobile privato resta occupato e lo sgombero non si esegue, la fattura arriva al Viminale. Uno dei precedente è quello di viale del Caravaggio. Una sentenza del 2017 ha riconosciuto la responsabilità per «condotta omissiva» e ha imposto un indennizzo mensile di 266.672,76 euro fino alla restituzione dell’immobile. Dopo cinque anni, la vicenda è arrivata a un pignoramento di circa 23 milioni. Un altro caso, l’ex fabbrica Fiorucci a Tor Sapienza (circa 19 mila metri quadrati), ha portato a una quantificazione del danno in 28 milioni, confermando l’obbligo di risarcire il lucro cessante quando il decreto di sgombero resta lettera morta.
L’immobile ex Inpdap, quindi, ora è anche la proiezione del rischio economico se lo schema giudiziario si ripetesse. Con il precedente di viale del Caravaggio, applicato a Spin Time, il conto cambia solo di scala: per superficie, tra 248.000 e 267.000 euro al mese; per numero di occupanti, tra 280.000 e 315.000 euro mensili. Tradotto: 3/4 milioni l’anno. In cinque anni: 15/20 milioni. È una stima indicativa, ma quando lo sgombero non arriva, il risarcimento tende a crescere.