il vizietto della metro
Metro Colosseo, il solito vizietto: scale mobili in panne dopo poche ore
È bastata una manciata di ore alla nuova stazione monumentale della metro C "Colosseo-Fori Imperiali" per "omologarsi" alle altre fermate delle linee della Capitale. Così, davanti alle luccicanti scale mobili fuori uso, i romani si sono sentiti veramente a casa, a Roma, dove non c’è un giorno senza che qualche impianto si guasti in metropolitana.
Ieri, all’indomani dell’inaugurazione, due delle 16 scale mobili (una di quelle che portano dai binari all’atrio e una delle quattro che dal piano dei tornelli permettono di raggiungere l’esterno) erano già ko. Barriere di plastica gialle, con tanto di segnale di pericolo, le rendevano inaccessibili mentre fari lampeggianti suggerivano ai passeggeri di cercare una strada alternativa. A rendersene conto sono stati tutti i pendolariche, incuriositi dalle immagini dell’opera ingegneristica circolate sui giornali e online, si sono precipitati in via dei Fori Imperiali per vedere la stazione con i propri occhi, ma hanno dovuto fare i conti con i primi disservizi.
Situazione simile a Porta Metronia, dove a fermarsi sono state due delle 13 scale mobili presenti. A scatenare un vespaio, ieri mattina, è stata una foto spuntata su un profilo del social network "X". «Ora sì che siamo a Roma! Sembrava strano che tutto fosse in funzione», ha scritto Edoardo per commentare lo scatto del primo impianto fuori uso. Un utente ha riportato di aver chiesto spiegazioni a un dipendente Atac e che lo stesso gli ha risposto con poche ma dure parole: «Hanno funzionato giusto ieri che c’era il sindaco».
Sarcastico Emanuele, che ha colto l’occasione per pizzicare l’Amministrazione: «È un record! Non è passato neanche un giorno e c’è già il primo guasto. I costi della manutenzione supereranno quelli della realizzazione». In effetti, i numeri dell’impresa - dodici anni di lavori e 840 milioni di investimento per portare la metro C fino all’Anfiteatro Flavio - lasciavano ben sperare.
Martedì, quando un treno ha percorso per la prima volta la tratta T3 da Porta Metronia a Colosseo e il sindaco Roberto Gualtieri ha presenziato soddisfatto al taglio del nastro, tutto è filato liscio. O quasi. L’unica magagna emersa, e che Il Tempo ha raccontato su queste stesse pagine, è stata l’assenza di campo sulle banchine, dove fare una chiamata o inviare un messaggio è impossibile.
Nel corso della giornata di ieri la scala mobile con cui si accede alla stazione Colosseo è stata riparata, mentre è rimasto il divieto di utilizzo di uno degli impianti interni. Almeno fino al tardo pomeriggio, quando la delusione dei cittadini accorsi nel cuore di Roma per fare un giro nella stazione è cresciuta. Parole di disappunto, per esempio, sono state espresse da Claudia, un’insegnante: «Ho scelto di prendere la metro C e di evitare il solito bus per vedere con i miei occhi la magnificenza di cui tutti i miei studenti parlavano, ma l’esperienza è stata spiacevole. Attesa di 12 minuti a parte, sulle banchine non c’è campo e si è fuori dal mondo. Non sarei tranquilla se a prendere la metro lì fosse mia figlia. Per non parlare della scala mobile fuori uso. Peccato. Gli spazi sono ben pensati e i reperti messi in mostra hanno un grande valore. Credo che tornerò a viaggiare in superficie», ha raccontato. Espressioni di malcontento che stridono con lo sforzo titanico degli ingegneri, degli archeologi e dei geologi che hanno lavorato per consegnare all’Urbe la stazione-museo più costosa d’Europa.
E in serata è arrivata la nota di Atac sul disservizio: «Si è trattato del fermo di tre scale mobili su un totale di 29 (stazione Colosseo e Porta Metronia) ed è stato necessario attendere il pomeriggio per la sostituzione di una scheda elettronica».