le proposte

Verdone sindaco per un giorno: "Via Veneto è buia, che torni la Dolce Vita"

Valentina Bertoli

«Ho dato qualche idea al sindaco, ma le tengo fra noi. Se Gualtieri mi dice "Nun se po’ fa", non voglio fare brutte figure». Carlo
Verdone, con l’ironia che lo contraddistingue, si era promesso di avanzare qualche proposta per la città solo in privato. Ma l’entusiasmo di vestire per una volta nella vita i panni di primo cittadino della Capitale ha preso il sopravvento e qualche suggerimento al sindaco di Roma, nell’arco della giornata, è saltato fuori. Le periferie, come stabilito, sono state il fil rouge
del tour condotto dall’attore e regista nel giorno del suo 75esimo compleanno. Tuttavia, nessuna realtà è stata trascurata. A partire
da via Veneto, un tempo cuore pulsante della "Dolce Vita" e oggi arteria stradale che meriterebbe piani e finanziamenti per essere rilanciata.  «Via Veneto è stata la strada più importante d’Italia e andrebbe rivalorizzata. Deve riprendere vita. La sera è morta, buia e mi mette tristezza», ha ammesso Verdone dopo essere stato accolto in Campidoglio per prendere parte ai lavori della Giunta riunita al completo nella Sala delle Bandiere di Palazzo Senatorio.

Tra i sogni nel cassetto c’è anche quello di un mercatino della domenica mattina. Secondo il regista, esperto conoscitore di arte e
musica, sarebbe bello progettare - così come avviene già in altre città europee - un insieme di bancarelle di libri antichi, vinili e fotografie all’interno di Villa Borghese, nel tratto che parte dalla Casa del Cinema e arriva al Pincio. I cittadini, nel giorno in cui tutto si
ferma, potrebbero godere della bellezza di uno dei "polmoni verdi" più preziosi della Capitale e nutrire l’arte dei ricordi. Bocche cucite, invece, sulla sala cinematografica che Verdone ha consigliato di riaprire. A confessare la proposta, seppur custodendone
gelosamente i dettagli, è stato il sindaco Roberto Gualtieri. «Ci ha dato una bellissima idea, che però non rivelo, su una sala cinematografica chiusa e su come si potrebbe riqualificare», ha fatto trapelare, dicendosi soddisfatto del pragmatismo con cui Verdone l’ha "sostituito" per un giorno.

  

E al mondo del cinema, quello che ha permesso a Verdone di raccontare luci e ombre della città in cui è nato e cresciuto, Gualtieri ha dedicato parole pesate: «Il cinema è una grande industria culturale radicata in questa città, un’eccezionale risorsa di professionalità, di emozioni, di arte, che va amata, curata e sostenuta». Anche il tema della valorizzazione del Tevere
si è fatto largo tra i tanti argomenti dibattuti. Per Verdone non servirebbe renderlo balneabile «perché è complicato», ma sarebbe
quantomeno opportuno «renderlo più limpido e meno inquinato». La concretezza con cui il regista si è calato nei panni del sindaco ha trovato approvazione nelle dichiarazioni del presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che ha rivelato di essere «tentato di presentare una proposta di legge per rendere permanente il compleanno di Verdone». Con tanto di stoccata a Gualtieri, «che, in realtà, si è rivelato, purtroppo, in maniera tragica, un interprete di fantasia, forse addirittura superiore a Verdone».