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Sciopero generale per Gaza, attive le Metro a Roma. Treni, scuola, cortei: che succede
I sindacati avevano promesso di bloccare l'Italia in sostegno della causa palestinese. Insomma, un lunedì nero per lo sciopero nazionale che coinvolge vari settori tra cui il trasporto pubblico. A Roma le linee della metropolitana A, B/B1 e C non stanno subendo chiusure: restano regolarmente attive. Su disposizione delle autorità, è stata chiusa la stazione della metro di Roma Termini per motivi di sicurezza: in alternativa restano utilizzabili le fermate Vittorio, Repubblica, Cavour e Castro Pretorio. Possibili riduzioni del servizio sulla rete di superficie. Cancellati alcuni treni regionali alla stazione Termini a Roma: si registrano anche diversi ritardi, fino a 60 minuti.
Per oggi alcune sigle sindacali autonome – tra cui Usb, Adl Cobas, Cub – hanno proclamato uno sciopero generale del settore pubblico e privato in solidarietà con la popolazione palestinese. Lo stop è stato indetto a livello nazionale e riguarderà trasporti pubblici, scuole, università e lavoratori portuali. “Tra le tante piazze convocate, quasi 80, anche quella di Roma, dalle ore 11 a Piazza dei Cinquecento: ci aspettiamo una partecipazione nell’ordine delle decine di migliaia di persone”, in quanto “nel Paese si sente con forza la necessità di bloccare le attività, per protestare contro il genocidio in corso a Gaza, contro le complicità del governo Meloni con lo Stato di Israele, per fermare guerra e corsa al riarmo”, spiega l’Unione Sindacale di Base (Usb). L’eventuale astensione dal lavoro potrebbe interessare anche il personale del gruppo Fs, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord – a partire dalla mezzanotte alle ore 23 di oggi – con conseguenti variazioni sugli orari o cancellazioni di treni e altri mezzi di trasporto pubblico.
Per quanto riguarda la scuola, gli scioperi della giornata sono addirittura due: quello proclamato da Usb nell’ambito della mobilitazione generale a sostegno della Palestina, che riguarda tutte le categorie del lavoro senza distinzioni tra ambiti pubblici e privati; quello proclamato dalle sigle Conf. S.a.i., Cisle e Conalpe, che coinvolgerà tutto il personale docente e Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) delle scuole pubbliche, comunali e private, il personale educativo dei servizi per l’infanzia (anche i nidi) e gli insegnanti delle scuole gestite dagli enti locali.