padre di giovanni

Vincenzo Malagò, l’ultimo saluto a Roma. Panatta, Fiorello, Mancini e Totti al funerale

Foto Pasquale Carbone / Conterbo Press


Il mondo dello sport e non solo si è riunito per l’ultimo saluto a Vincenzo Malagò questa mattina nella basilica di Santa Maria degli Angeli, in piazza della Repubblica, a Roma, lo stesso luogo dove il 19 dicembre è stato dato l’addio a Sinisa Mihajlovic. Tante le testimonianze di affetto da parte di familiari e amici come Carlo Verdone, Luca Cordero di Montezemolo, Adriano Panatta e Fiorello. Hanno preso parte alle esequie il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, il presidente del Cip, Luca Pancalli, il presidente e ad di Sport e Salute Vito Cozzoli e il dg Diego Nepi Molineris, i presidenti federali e i colleghi del figlio Giovanni, presidente del Coni. Per il Comitato Olimpico presente anche la vicepresidente vicaria Silvia Salis, il segretario generale Carlo Mornati e il personale dell’ufficio stampa e comunicazione, oltre a dipendenti, conoscenti e persone comuni che hanno apprezzato la lunga carriera dell’ex dirigente ed ex vicepresidente della Roma, scomparso venerdì all’età di 90 anni. Importante la delegazione del club giallorosso, con lo stendardo e alcuni ragazzi delle giovanili oltre al capitano della Roma, Lorenzo Pellegrini, la bandiera del club Francesco Totti, l’ad giallorosso Pietro Berardi, gli ex campioni romanisti Bruno Conti, Sebino Nela, e Giuseppe Giannini. Il mondo del calcio ha voluto far sentire la sua vicinanza con la presenza del numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, il Ct della Nazionale Roberto Mancini, oltre al presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, e il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Il Comune di Roma è stato rappresentato dall’assessore allo sport e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato. Le due letture della funzione sono state lette dai rappresentanti di Ferrari e Maserati. 

Il ricordo della figura di Vincenzo Malagò è stato affidato al padre spirituale della famiglia, don Andrea Celli, che lo ha ricordato, oltre che per la sua vita da imprenditore nel settore delle automobili di lusso, tanto da essere nominato, nel 2001, Cavaliere del lavoro, come marito e padre amorevole. «Ho avuto spesso il piacere di pranzare a casa loro e si sentiva il clima di famiglia, di grande serenità. Per un figlio un papà così è sempre un baluardo, ma ora è il momento di lasciarlo andare». «Si spera che questo momento non arrivi mai, ma non sarei sincero se non dicessi che ci ho pensato tante volte, soprattutto negli ultimi anni, perché lo temevo», ha detto il figlio Giovanni, ricordando il padre dall’altare della basilica. «La tua è una vita da raccontare e da ricordare. Mi diceva sempre di sognare e di non smettere mai di avere coraggio. La sua favola è diventata una meravigliosa realtà». Dopo le esequie, il feretro è stato portato al cimitero di Prima Porta.

  

Foto Pasquale Carbone / Conterbo Press