contro la manovra

Sciopero generale del 16 dicembre a rischio autobus e metro

Contro la manovra di governo venerdì 16 a Roma scenderanno in piazza i sindacati. Per protestare contro la Legge di Bilancio varata dal governo, e che ha avuto il via libera da parte della Commissione Europea, Cgil e Uil si sono date appuntamento alle 10 in piazza della Madonna di Loreto, nelle vicinanze di Piazza Venezia. La Cisl, invece, si è chiamata fuori dallo sciopero.

Possibili disagi attendono pendolari e automobilisti romani. A essere a rischio, infatti, saranno le linee di bus, tram e metropolitane che potranno subire rallentamenti o cancellazioni. A fermarsi saranno i lavoratori della rete Atac e Roma Tpl, dove l’adesione allo sciopero - secondo Atac - si attesta al 42,7 per cento per l’esercizio di superficie e del 16,2 per cento per l’esercizio di metropolitane e ferrovie regionali. Autobus, metro e tram nella Capitale non saranno garantiti dalle 20 alle 24. Nella fascia di sciopero, inoltre, non saranno garantite le corse delle linee bus notturne.

  

A fermarsi sarà anche Cotral. I pullman extraurbani e i treni delle tratte Roma-Lido e Roma Nord potranno subire variazioni o cancellazioni dalle 8:31 alle 16:59 e dalle 20:01 alle 24:00. Lo sciopero, inoltre, abbraccerà anche il personale di Roma Servizi Mobilità. La società ha comunicato che non saranno garantiti i servizi di box informativo alla stazione ferroviaria di Termini, dalle 11 alle 13:30 e dalle 17 alle 20; il check point bus turistici Aurelia dalle 11 alle 14; lo sportello al pubblico di piazzale degli Archivi dalle 13; e il Contact Center dalle 15. Disagi, infine, sono attesi anche per i pendolari della rete ferroviaria. Con lo stop dei dipendenti del gruppo Fs dalle ore 9:01 alle ore 17 i treni potranno subire cancellazioni o variazioni.

 

 

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«Eravamo coscienti che le risorse finanziarie non permettessero una manovra necessaria al Paese ma è il segno che è sbagliato perché quando si decide di non aumentare gli stipendi, di dare poco sul cuneo fiscale, di togliere l’indicizzazione delle pensioni e poi parallelamente si introduce la flat tax per le partite Iva, si abolisce la sanzione sul Pos fino a 60 euro e si aumenta il tetto al contante, si sta facendo una manovra identitaria e politica che creerà danni», ha spiegto il segretario romano della Cgil, Michele Azzola, in un forum con «Agenzia Nova».

«I provvedimenti della Finanziaria messi tutti insieme, portano a una destrutturazione del mercato del lavoro - ha aggiunto il segretario della Uil di Roma e Lazio, Alberto Civica -. Mentre si ragiona di salario minimo, e del suo collegamento ai contratti collettivi firmati con le organizzazioni sindacali, si risponde con i voucher che rischiano di alimentare lavoro nero». Secondo i segretari romani dei sindacati, la legge di bilancio mira a destrutturare il mercato del lavoro, regolare in favore di forme contrattuali precarie e meno tutelate sul fronte dei diritti. Ma soprattutto, rischia di causare un ammanco nelle casse dei Comuni: nel caso di Roma, le minori entrate potrebbero arrivare fino a 300 milioni di euro.